ROMA. «Con il Chelsea sto vivendo una cavalcata fantastica». Anche il boxing day sorride al Chelsea di Antonio Conte, capolista in Premier. Il 3-0 sul Bournemouth è la dodicesima vittoria di fila, alla squadra londinese non era mai successo in Premier. Ma con lo Stoke in arrivo a Stamford Bridge il 31 dicembre - il campionato inglese non riposa mai - e il derby col Tottenham del 4 gennaio, il tecnico italiano guarda già al record dei record: 14 vittorie di fila in Premier non è mai riuscito a nessuno.
Una doppietta di Pedro e un rigore di Hazard - procurato e realizzato dal belga - rompono la fortezza del Bournemouth, in una partita resa più difficile dalle assenze di Kante e soprattutto di Diego Costa. «Per la prima volta abbiamo giocato senza un centravanti di ruolo, è andata bene - le parole di Conte - Vincerne 12 di fila non è facile per nessuno, in un campionato come la Premier: ma ora l'importante è non fermarsi qui».
Il Chelsea è a 46 punti, sette in più del City che ha faticato non poco per superare l'Hull City (3-0 grazie ai gol nella ripresa di Yaya Tourè su rigore, Iheanacho e all'autorete di Davies a tempo ormai scaduto) e nove in più del Liverpool, che aspetta domani lo Stoke, e dell'Arsenal. Wenger ha tirato un sospiro di sollievo nei minuti finali: grande sofferenza all'Emirates, i Gunners hanno l'80 per cento di possesso palla ma non sbloccano. Ci riesce Olivier Giroud al minuto 86', 1-0 e la fuga del Chelsea è contenuta nei numeri. Prosegue la ministriscia positiva di Mourinho: il Manchester United batte 3-1 il Sunderland, l'Old Trafford è veramente il teatro dei sogni vista la bellezza dei gol. Apre Blind, raddoppia Ibrahimovic che cancella le ansie di Mourinho, poi spettacolare rete di Henrikh Mkhitaryan: cross di Ibra, tacco in volo - una sorta di 'scorpione' alla Highuita - dell'armeno. Neanche l'iniziale posizione di fuorigioco toglie valore al 3-0- Poi Borini accorcia, stop e gran destro al volo.
Lo United è a 13 punti, ma a sentire le parole di Mou sono molto meno: «Il calendario favorisce il Chelsea, e mi chiedo perché», la dura dichiarazione del portoghese alla vigilia del boxing day. Un giornalista gli aveva chiesto cosa pensasse del fatto che i Blues giochino ogni 3-4 giorni contro i ritmi serrati delle altre. «Non avere le coppe è un vantaggio innegabile, non ci vuole un genio a capirlo - la replica dello Speciale One - Se poi il calendario della Premier ti consente di giocare con uno-due giorni di riposo in più rispetto agli altri... Mi capitava anche quando ero al Chelsea, a essere favorito era il Liverpool. La domanda è: perché? Ma non mi risponderà nessuno, useranno come scusa che sono le tv a volerlo..».
Dalla testa alla coda, il Leicester campione è sempre più a picco. Sugli spalti i tifosi protestano con 30 mila maschere di Jamie Vardy, contro una squalifica che il club ritiene ingiusta. In campo le 'Volpi' di Ranieri scivolano sull'ennesima sconfitta, 0-2 con l'Everton e quintultimo posto in classifica. A 17 punti la zona retrocessione è vicina.
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