DOHA. La Juventus perde il primo trofeo stagionale, che va invece al Milan di Montella e Donnarumma, che tira fuori dal cilindro una gran parata sul rigore di Dybala, dopo l'errore di Mandzukic dal dischetto (traversa) e dopo che Lapadula si era fatto ipnotizzare da Buffon. È forse l'ultimo trofeo dell'era Berlusconi, un cerchio che si chiude e che si aprì nel maggio 1988, con il primo e unico scudetto dell'era Sacchi.
A Doha il Milan ha meritato forse più dei campioni d'Italia che, dopo una partenza a razzo, si sono fatti imporre una sostanziale superiorità dagli avversari, approdati a questa finale senza vincere nulla. Il gioco del Milan degli italiani è meno spettacolare di quello del Napoli, ma più avvolgente e la Juve ne aveva fatto le spese già in campionato.
I rossoneri non portano bene soprattutto a Dybala, che in campionato a San Siro aveva rimediato un infortunio muscolare e stasera esce dal campo con il morale sotto i tacchi, dopo avere sprecato nei supplementari il gol del ko, poi il rigore decisivo, il penultimo della serie.
La partenza della Juve è davvero micidiale: pressing altissimo, velocità, occupazione degli spazi, grinta e determinazione, le armi della squadra di Allegri, che mette alle corde il Milan e Donnarumma ha il suo bel da fare. I bianconeri vanno al tiro dopo soli 2', con Sturaro, ma la conclusione è centrale. Da questo momento, i campioni d'Italia non lasciano alcuna possibilità di replica agli avversari, concludendo ancora con Mandzukic, Pjanic e infine con Chiellini che, al 18', fa centro su angolo del bosniaco. Solo dopo l'1-0 la Juventus alza il piede dall'acceleratore e comincia a gestire il gioco nella zona nevralgica del campo.
Poco dopo la mezz'ora si ferma Alex Sandro, che fa spazio a Evra, quindi il Milan prende coraggio e va al tiro con Suso, che lambisce il palo. Lichtsteiner falcia Bonaventura e viene ammonito, dopo avere chiesto (ingiustamente) il cartellino per Locatelli poco prima. La partita è piacevole, ma l'impressione che la Juventus la possa gestire a proprio piacimento è abbastanza netta.
Il pari del Milan arriva come un lampo che illumina il cielo di Doha. È un capolavoro, il gol dei rossoneri, su splendida preparazione di Suso, che mette al centro un pallone tagliato sul quale Bonaventura si avventa, spalle alla porta, e insacca nell'angolo più lontano alla destra di Buffon. Bellissimo il movimento del goleador dei rossoneri. Nella ripresa parte meglio il Milan, che comincia come aveva finito il primo tempo. La squadra rossonera sembra meglio organizzata, ma il gol lo sfiora su calcio d'angolo dalla destra: il colpo di testa di Romagnoli, però, al 12' si stampa sulla traversa.
La replica della Juve è immediata e Donnarumma compie un bell'intervento sul 'tracciantè di Khedira. Ancora pericoloso il Milan, in un alternarsi di occasioni che rende assai gradevole la partita: cross di Kucka e Bacca manca per un soffio la deviazione vincente.
Allegri rischia il tutto per tutto e inserisce Dybala per Pjanic. L'argentino ci prova subito e sfiora il palo con un sinistro rasoterrache sibila il palo. A 7' dal 90' si fa vedere anche Bacca che, da pochi passi, si fa respingere il colpo di testa da Buffon, che salva. È l'ultima emozione di un match ben giocato. L'1-1 costringe le squadre ai supplementari che si aprono con un'occasiona clamorosa sprecata da Bacca: il colombiano, su corta respinta di Buffon, da pochi passi si fa ribattere la conclusione, dopo avere sbagliato lo stop.
Nel secondo tempo supplementare, a 3' dalla fine, Dybala divora il 'match-point', sparando alto dal cuore dell'area. Poi, ci ripensa e si dispera. Emozioni e rovesci anche nei rigori: sbaglia Lapadula, stregato da Buffon, poi Mandzukic e Dybala consegnano il trofeo al Milan, che ringrazia.
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