ROMA. "Non è stato un bel risveglio, su quel treno, la delusione è stata fortissima. La medaglia era custodita in uno scrigno e chi l'ha presa ha creduto di mettere le mani su qualcosa di materialmente prezioso. Per me lo era, perché la medaglia aveva il sapore di un percorso portato a termine, un ricordo da condividere negli anni. Ma io sono un 'ansioso' ottimista, quindi guardo al futuro e alle altre medaglie, che spero di poter conquistare". L'olimpionico del fioretto, Daniele Garozzo, racconta così il furto dell'oro conquistato a Rio, una decina di giorni fa sul treno per Torino.
"Non è successo niente di grave - aggiunge l'azzurro - Se poi me la volessero restituire, la rimetterei nel posto dov'è giusto che stia, sul comodino vicino al mio letto".
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