PARIGI. Un Tour sempre più duro: così si annuncia l'edizione numero 104 della corsa francese, che si disputerà dal 1/o al 23 luglio e coinvolgerà quattro nazioni. Per la 22/a volta la Grande Boucle partirà dall'estero, la città prescelta è Dusseldorf: una grande novità, visto che la Germania mancava da 30 anni. L'ultima volta risale al 1987 quando fu Berlino ovest a ospitare il passaggio della celebre corsa a tappe transalpina. I ciclisti esordiranno con una tappa a cronometro individuale di 13 chilometri sul lungo Reno. Si passerà poi in Belgio, Lussemburgo e poi la Francia dove il penultimo giorno si attraverserà Marsiglia (per la seconda tappa a cronometro individuale di 23 chilometri) con un arrivo e partenza spettacolari nel nuovo stadio del Velodrome, dove gioca il Marsiglia, mentre il percorso sarà tutto in città. Il giorno dopo gran finale a Parigi con il tradizionale e prestigioso passaggio sugli Champs-Elysèes che non era così scontato: si era parlato infatti della possibilità di cambiare anche questa tappa. La novità suggestiva è invece il passaggio del gruppo all'interno del Grand Palais. A proposito di tappe, molte quelle impegnative visto che si toccheranno i massicci di Vosgi, Giura, Pirenei, Centrale e le Alpi. Dal punto di vista altimetrico è la nona tappa, la Nantua-Chambery del 9 luglio, che tocca il suo massimo con 4600 metri di dislivello con Col de la Biche, Grand Colombier e Mont du Chat. Debutto prestigioso come sede di arrivo per il Col de l'Izoard, in passato scalato 34 volte. Sarà anche l'ultima tappa di montagna. Una sfida durissima lunga 3516 chilometri lanciata al britannico Christopher Froome, vincitore di tre Tour de France (2013, 2015, 2016).