ROMA. "Senza la vicenda del Comune, Roma ce l'avrebbe fatta a ottenere la candidatura alle Olimpiadi 2024". E ancora: "Diplomaticamente dicevo che avevamo il 25% di possibilità, ma la candidatura era molto forte, Roma aveva tutte le carte in regola per vincere". Alla vigilia dell'attesa conferenza stampa in cui scioglierà gli ultimi nodi legati alla candidatura di Roma 2024, Giovanni Malagò torna sul 'no' del Comune e rivendica: "È stato non vero, non giusto, non serio sostenere che le Olimpiadi di Roma 2024 sarebbero state le Olimpiadi del mattone", ha puntualizzato oggi il presidente del Coni ai microfoni di 'Radio anch'io sport'. Malagò ha parlato di vicenda "atipicissima, tutta italiana", in cui "con il Cio si è creata ora una situazione non positiva per lo sport italiano. Il Cio si è comportato bene con noi, e oggi si trova spiazzato rispetto a quel che è successo". "Nel nostro programma non si prevedono costruzioni", ha specificato quindi Malagò, ribadendo che "oggi non è possibile" organizzare un'Olimpiade in più città. Ma soprattutto che ora "ci siamo messi in condizione - ha aggiunto intervenendo a Pescara, dove stamattina ha ricevuto il 'Ciattè d'oro' - di compromettere moltissimo per i prossimi anni una nostra candidatura". Alla luce del mancato appoggio della Giunta Raggi, la partita ora si è ampiamente "compromessa", per usare le stesse parole di Malagò, ma forse non è ancora tempo per la parola fine sulla vicenda. Domani il capo dello sport italiano (con lui il vicepresidente del Comitato promotore Luca Pancalli e la coordinatrice generale Diana Bianchedi), illustrerà le strategie del Coni ("l'unico interlocutore con il Cio", tiene a sottolineare), dopo la consegna della seconda tranche del dossier di candidatura avvenuta lo scorso 7 ottobre. Se l'appoggio del Comune si è interrotto, lo stesso non può dirsi per quello tecnico che resta vivo almeno fino alla prossima scadenza fissata per febbraio 2017, quando il dossier dovrà essere definito una volta per tutte. Per ora il Coni va avanti a fari spenti, ma se dopo febbraio regnerà la stessa situazione politica, Roma non andrà a Lima senza l'appoggio del Comune. Cosa può cambiare nel frattempo, se non la stessa maggioranza in Comune, questo potrà illustrarlo lo stesso Malagò domani. Uno spiraglio, in questo senso, potrebbe arrivare dall'esito delle elezioni del Consiglio della Città metropolitana, dove i 5 Stelle non ha ottenuto la maggioranza assoluta. Possibili nuovi scenari in un consesso che anche al Cio avrebbe il suo peso (riguardando anche altri comuni della provincia coinvolti nel dossier), tra questi anche un'ipotesi di contro-mozione che impegnerebbe la sindaca ad appoggiare la candidatura nonostante la delibera del Comune.