ARAGON. Marc Marquez spadroneggia ad Aragon e mette il sigillo su un successo (il quarto quest'anno, 28° in MotoGp e 54° in carriera) che ha i colori dell'iride. "Dovrebbe essere molto sfortunato per non vincere il titolo" ha riconosciuto Jorge Lorenzo, secondo sotto il traguardo. A quattro prove dal termine della stagione il maiorchino ha 66 punti da recuperare. Rossi, oggi terzo, sta poco meglio: -52. "Gara dopo gara Valentino stava guadagnando punti. Ho interrotto questo trend, va bene" può gongolare Marquez alla fine. E dire che poco dopo il via aveva rischiato di rovinare tutto chiedendo troppo alle sue gomme dure, non ancora in temperatura. "Ho attaccato perché il mio ritmo era migliore. Al terzo giro ho quasi perso l'anteriore, mi sono visto per terra. Ho pensato 'ok, aspettiamo ancora un po'. Diciamo che mi sono giocato il jolly". In un sol colpo ha perso quattro posizioni e da primo si è ritrovato quinto, dietro Maverick Vignales, Lorenzo, Rossi ed Andrea Dovizioso. Ma la sua Honda Repsol sembrava leggera come una piuma tra le strette 'esse' del MotorLand. La rimonta era solo questione di avere pazienza. Per metà gara Rossi ha dato l'impressione di poter puntare almeno al secondo posto: ha passato Lorenzo al sesto giro, Maverick all'ottavo e si è trovato primo. Marquez, intanto, risaliva. Nella 12/a tornata, con disarmante facilità, ha scavalcato Rossi alla chicane tra le curve 14 e 15, un punto in cui viaggiava su traiettorie ignote agli avversari. Non mollerà più la vetta, inavvicinabile da tutti, anche da Dani Pedrosa - compagno di team - sesto con un distacco di oltre 17". Rossi ha tentato di stare alle costole del leader, ma ben presto ha dovuto cominciare a preoccuparsi della rimonta di Lorenzo. Il duello è durato poco, perché grazie alla scelta, in extremis, di montare la gomma hard al posteriore, Lorenzo lo ha passato a quattro giri dal termine. L'avvicinamento alla gara dello spagnolo non era stato dei migliori, con la scivolata nel warm up: "Proprio quell'incidente mi ha permesso di ottenere il secondo posto - ha ammesso - perché mi ha convinto a scegliere la dura al posteriore ed in gara la moto è andata molto bene. Nel giro di allineamento sentivo una bella trazione, stabile, mi sono fidato del mio istinto e sono stato premiato". Valentino però non si è arreso, ha tentato il controsorpasso. Finché un errore non ha vanificato ogni sforzo. "Sono arrivato lungo ed ho capito che avevo sbagliato. Quella staccata è molto difficile. Quando, dopo 50-60 metri di curva, ho realizzato che non mi sarei fermato, sono dovuto andare largo. Non sarebbe stato bello centrare Lorenzo ed andare per terra tutti e due, anche se avrebbe avuto il suo fascino... (ride, ndr ). Abbiamo studiato un assetto che mi avrebbe dovuto aiutare nella seconda parte di gara, invece alla fine il posteriore pattinava molto e facevo fatica a tenere il ritmo - ha aggiunto Rossi - Lorenzo ha montato la dura al posteriore proprio all'ultimo momento e c'aveva quel pelino più di me. Ora dobbiamo rimboccarci le maniche e capire come andare un po' più forte, la lotta è con lui per il secondo posto".