NEW YORK. È durato meno di un set il sogno di Roberta Vinci di rivivere le emozioni dello scorso anno all'Us Open, quando battè in semifinale Serena Williams e sfiorò il titolo nel duello tricolore con Flavia Pennetta. I problemi fisici hanno avuto la meglio sulla grinta e l'esperienza della numero 1 del tennis italiano, che ai quarti si è arresa per 7-5, 6-0 alla più giovane e lanciatissima Angelique Kerber. Tutti i pronostici erano a favore della tedesca, reduce dalla vittoria all'Australian Open, finalista a Wimbledon e a Rio e che punta alla vittoria nell'ultimo slam della stagione per salire per la prima volta sul trono mondiale, ma nei primi giochi la speranza di vederli ribaltati sembravano giustificati. Un'illusione durata fino al 5-5: da quel momento, la Kerber ha messo insieme otto game di fila, chiudendo la gara in 1'17 e probabilmente anche la carriera dell'italiana all'Us Open.
L'azzurra ha cominciato davvero bene, con un break messo a segno in avvio alla terza palla utile, al termine di un lungo game lunghissimo, ma ha restituito subito il favore cedendo la battuta. La Vinci, che non poteva spingere sempre il servizio dovendosi appoggiare alla gamba dolorante, nei game di risposta ha recuperato ogni palla e al quinto gioco ha di nuovo strappato la battuta alla sua avversaria, prontamente ripresa sul 3-3. Al decimo gioco, dopo un nuovo break vinto a zero, la Vinci è arrivata a due punti dal set ma ha finito per concedere di nuovo il contro-break e da quel momento la Kerber ha preso il largo. Sul 6-5, un fallo di piede chiamato da un giudice di linea alla Vinci ha 'regalatò il set all'avversaria che non ha faticato a mettere insieme i successivi sei. Il pubblico ha spesso applaudito l'italiana per sostenerla nei momenti più difficili, ma poco poteva fare per i problemi fisici che l'hanno menomata.
La tarantina in questi giorni si è potuta allenare pochissimo dovendo preservare il tendine d'Achille della gamba sinistra che le dà problemi dal torneo di Indian Wells, guaio al quale si è aggiunto anche un risentimento alla schiena. Troppo anche per una campionessa di grinta e coraggio come la tarantina, che comunque ha raggiunto un risultato anche al di là delle attese, viste le premesse. Raggiungere i quarti per l'ennesima volta, dopo il 2012, il 2013 e l'exploit del 2015, resta un'impresa che rara per un tennista tricolore.
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