MONZA. Un tedesco della Mercedes incita la folla di Monza a cantare, dopo aver sperato che le Ferrari andassero più forti possibile. È a suo modo speciale l'epilogo del Gp d'Italia, che Nico Rosberg ha dominato approfittando della partenza lenta del compagno di scuderia Lewis Hamilton, ora in testa al Mondiale con solo 2 punti di vantaggio a 7 gare dal termine. Dietro Sebastian Vettel, che riporta sul podio la scuderia di Maranello dopo quattro gare, e Kimi Raikkonen, quarto e convinto che sia stato fatto il massimo.
Festeggiando sulla marea rossa che ha invaso la pit lane, Rosberg ignora i pochi fischi e tira fuori la sua porzione di anima italiana intonando il 'po-po-pò che ha accompagnato le ultime imprese sportive azzurre. La sua prima vittoria a Monza (21/a in carriera, 2/a di fila, 7/a in stagione), «è una delle più speciali», urla davanti al pubblico, «il più bello del mondo». «Non sapevo che Hamilton avesse sbagliato la partenza, vedevo solo rosso negli specchietti e dopo un pò ho capito che la gara era mia - racconta il tedesco, che nei box prima del via si era riscaldato facendo due palleggi col pallone e sul casco portava un pensiero per le vittime del terremoto nel Centro Italia -. Una volta tanto, però, speravo che le Ferrari andassero più forte, ma Lewis è riuscito ad arrivare secondo».
Sesto alla prima curva, l'inglese ha compiuto un'altra rimonta dopo quella di Spa, con un pit stop (per cambiare le gomme soft con le medie), a differenza delle Ferrari (due soste, «la strategia più veloce», ha chiarito il team principal Maurizio Arrivabene). Nel team radio Hamilton si è accusato dell'errore al via, davanti alle telecamere si corregge. «Ho perso alla partenza, i miei ingegneri erano preoccupati e nervosi, volevo rilassarli: non so cosa sia successo, io ho fatto tutto normalmente - la versione del campione in carica,
che al 41mo giro ha rovinato la rincorsa andando lungo a una chicane -. Tra me e Nico sarà una bellissima battaglia. Avrebbe dovuto esserci più gara fra noi e le Ferrari, speriamo ci sia l'anno prossimo».
Sergio Marchionne è convinto che sarà così. «Ora mi sento meglio, abbiamo fatto il massimo: il divario ora è aerodinamico», commenta il presidente della Rossa, mentre Vettel per sbaglio indossava il cappellino del vincitore, e sul podio come tale veniva celebrato dai suoi tifosi, che si sono gustati una partenza magistrale, una prima curva da brividi (Raikkonen non ha insistito per non rischiare il contatto col compagno) e una corsa senza intoppi. «È il podio più bello, e i nostri sono i migliori tifosi al mondo - può esultare Vettel -. Le Mercedes sono di un altro pianeta. Per me due podi in due anni con la Ferrari sono un bel risultato. La nostra missione non si ferma qua, è solo l'inizio, vogliamo vincere».
«Abbiamo fatto il massimo», giura Raikkonen e Arrivabene fissa gli obiettivi per il finale di stagione: «Vincere delle gare, perchè le Mercedes non saranno imbattibili in Giappone, Singapore e ad Austin, e prendere il 2/o posto nella classifica costruttori alla Red Bull», ora lontana 11 i punti. A Monza i rivali si sono fermati al 5/o posto con Daniel Ricciardo (ha scavalcato Valtteri Bottas con il sorpasso dell'anno) e del 7/o con Max Verstappen, che dopo una settimana da protagonista per gli azzardi di Spa ha vissuto una gara anonima. È comunque da ricordare l'ultima volta a Monza per Felipe Massa, nono e a punti.
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