BARI. "Emozione? Nessuna ansia. Quando ho iniziato da allenatore del Bari, avevo voglia di fare un certo tipo di calcio e ci siamo riusciti. Con la stessa consapevolezza mi cimento in questa nuova e affascinante avventura". Tra corsi e ricorsi storici - a Bari aveva sostituito Conte sulla panchina del club biancorosso e adesso si ripete su quella degli azzurri - il ct Giampiero Ventura affronta con serenità l'esordio sulla panchina della Nazionale, nell'amichevole di questa sera contro la Francia.
Un'energia tutta particolare arriverà dal pubblico del San Nicola che lo considera un profeta del calcio-spettacolo, mentre sul piano tattico l'orientamento è volto alla valorizzazione dell'identità emersa negli ultimi Europei. Per sfidare l'undici di Deschamps punta proprio sul "filo conduttore" che gli ha lasciato il predecessore Antonio Conte, una sorta di 'gemello diverso'.
"Parto da un presupposto positivo. Sono allenato a sostituire Conte - scherza Ventura -. E in più sono tranquillo, perché penso di avere preparato tutto in maniera ottimale. Sarebbe un successo straordinario rivedere la stessa fame degli Europei", spiega. La cesura non sarà quindi nell'interpretazione degli schemi, ma sul lessico: archiviati gli slogan bellicosi del salentino sugli 'occhi della tigre', Ventura recita un mantra filosofico che passa da "compattezza, organizzazione, voglia di vincere", i presupposti che consentono di arrivare a "essere squadra".
Sullo sfondo ci sono le prime polemiche sulle convocazioni e le critiche ricevute dall'ex ct Sacchi, su una presunta sottovalutazione di Berardi. Ventura non contrattacca, ma ribadisce la scelta progressiva della linea verde: "Berardi è un nostro capitale - dice -. Non ho scaricato nessuno, non vedo l'ora di poter usufruire dei nostri talenti. Vorrei diventassero lo zoccolo duro della Nazionale del futuro. Ci sarà un ricambio generazionale, ma non può avvenire per caso. Non dobbiamo rischiare di bruciare qualcuno. A volte con l'Italia basta una partita sbagliata, perché tutto divenga in salita".
Sugli avversari che l'Italia non batte in casa dal 1962 (doppietta di Altafini a Firenze) non si sbilancia (mancherà Bonucci, in permesso per motivi familiari, al suo posto Astori): "La partita sarà estremamente stimolante per entrambe le squadre. Una sfida importante, importantissima sarà la prossima (in Israele per le qualificazioni mondiali)".
Alla futura promozione nell'organigramma federale, Ventura riserva un commento prudente: "Il primo obiettivo è riprendere il cammino interrotto agli Europei. Sul resto? Vediamo se meriterò in campo e fuori di poter dare una mano in senso più ampio". Accanto al ct c'è Gianluigi Buffon, che battezza un gruppo con tanti volti nuovi: "Ci sono cambiamenti in atto, un progetto nuovo. Tanta curiosità e umiltà".
Le motivazioni sono forti: "Pensare di avere qualcosa di importante da dare e non sentirsi appagato è il messaggio più bello di ogni sportivo per se stesso. Ci aspetta la qualificazione mondiale più difficile, perché nel nostro girone c'è la Spagna". Il monito finale: "Ai nuovi trasmetteremo lo stile azzurro. Come? Il valore e il significato della maglia si fa solo con l'esempio. Il linguaggio delle viscere e dell'emozione prima di una partita è quello che trasmetti e che gli altri recepiscono": parola di capitano.
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