RIO DE JANEIRO. Resta un tabù la medaglia più preziosa per l'Italia della pallavolo. L'ultimo podio azzurro di Rio 2016 è d'argento, ed arriva dal volley sconfitto nella finalissima del Maracanazhino dal Brasile: 3-0 e pianto a dirotto di Juantorena.
La spedizione italiana chiude l'Olimpiade con 28 medaglie complessive, nono posto come a Londra quattro anni fa. Più prezioso il colore (8 ori, 12 argenti e 9 bronzi contro la sequenza 8-9-11 del 2012). Eppure l'ultima giornata è quella delle delusioni, delle lacrime, delle accuse.
Frank Chamizo, italo-cubano favorito per l'oro della lotta nella categoria 65 chili, perde in semifinale contro l'olimpionico uscente e non si consola con il bronzo messo poi al collo. «Sono deluso da me stesso», dice subito dopo la sua finalina. Poi a freddo piange a dirotto e dice: «Mi sono sentito male, forse ho avvertito la pressione. Ma ringrazierò sempre l'Italia, mi ha dato una seconda vita».
Lacrime di delusione invece per le farfalle della ritmica: terze fino all'ultimo esercizio della Bulgaria, che le supera di 0.2 punti e strappa loro il bronzo dal collo. «Siamo state più brave di Spagna e Bulgaria, ma i giudici..», è l'accusa della ct, Manuele Maccarani. Nella mountain bike, a Marco Aurelio Fontana va la medaglia della sfortuna. Quattro anni fa perse il sellino quando era in testa, riuscì a tenersi aggrappato al bronzo. Questa volta l'imprevisto arriva anche primo, una foratura nei primi chilometri, e da quel punto il gruppo di testa non è mai più stato raggiungibile. I Giochi azzurri sono chiusi.
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