ROMA. Una Roma da combattimento strappa un pareggio che pesa una tonnellata nella 'tana' del Porto giocando una mezz'ora di bel calcio e dimostrandosi squadra vera, perché ha saputo ottenere un risultato positivo stringendo i denti e fra mille sofferenze. L'1-1 finale del Play-off d'andata di Champions premia la squadra giallorossa che si era pure portata in vantaggio grazie a un autogol dell'impacciato Felipe e ha subito il pari su rigore, dopo essere rimasta in 10 per l'espulsione di Vermaelen, al 41' del primo tempo. In 11 contro 11, la formazione di Spalletti aveva dato una grande dimostrazione di compattezza, solidità e brillantezza, con una mezz'ora di lampi e bollicine, grande pressing e concretezza, che hanno creato seri problemi agli avversari. Con il passare dei minuti, anche per effetto dell'inferiorità numerica, la Roma ha abbassato il proprio baricentro e favorito il forcing dei lusitani che hanno dominato per tutta la seconda frazione di gioco. Nel ritorno sarà tuttavia il Porto a dover cercare la vittoria a tutti i costi. Altrimenti addio fase a girone della Champions. La Roma parte senza timori, il gioco è fluido e Dzeko sembra la bellissima copia del giocatore visto all'opera solo fino a qualche mese fa. E' il bosniaco l'ago della bilancia, l'uomo che fa salire la squadra e tiene in apprensione la difesa avversaria, svariando nella trequarti del Porto. Il centravanti dei giallorossi già al 7' recupera un pallone a Danilo, che si addormenta, va via di forza a un paio di avversari e mette al centro, dove De Rossi non riesce a controllare, raccoglie Salah dal limite e colpisce d'interno sinistro, mandando il pallone non molto lontano dal palo. E' un campanello d'allarme per i portoghesi che sembrano imballati al cospetto di una Roma che, quando riparte, trova zero ostacoli. Sempre Dzeko sugli scudi al 13': il bosniaco ci crede e va a cercare il pallone nell'area avversaria, in mezzo a due difensori, ma forse non si aspetta che Casillas glielo consegni sui piedi. A quel punto, Dzeko controlla la sfera e spara addosso a Telles, piazzato sulla linea di porta, sprecando un'occasione colossale. Si respira aria di gol, ma l'1-0 si materializza nel modo più prevedibile, con un'autogol di Felipe che, forse preoccupato dall'arrivo di Strootman, infila Casillas su un corner dalla destra battuto a due tocchi da Salah e Florenzi. La reazione del Porto arriva subito e, al 22', un tiro di André Silva impegna in tuffo Alisson. La Roma insiste e al 26' va ancora vicina al gol con il solito Dzeko, anticipato in uscita da Casillas, raccolgono prima Salah, quindi Strootman, ma il portiere spagnolo è un muro. Al 41' l'episodio che cambia l'inerzia della partita: Vermaelen ferma fallosamente André Silva, mentre entra in area, dopo essere stato scavalcato da un lungo lancio. Per il belga è il secondo giallo. Spalletti corre ai ripari e getta nella mischia Emerson al posto di Perotti, ma il Porto non riesce a recuperare e torna negli spogliatoi sotto di un gol. Nella ripresa i portoghesi sembrano assatanati e si buttano con forza e determinazione nell'area della Roma, che barcolla senza però correre grandissimi rischi. Al 5' Adrian Lopez va in gol, ma l'arbitro annulla giustamente dopo un consulto con il guardialinee. Passano 2' e André Silva di testa divora l'1-1 da pochi metri. Il Porto prende il coraggio a due mani e preme, i suoi sforzi sono coronati al 15' quando Emerson Palmieri tocca in area con un braccio e provoca un rigore che André Silva trasforma impeccabilmente. Il Porto tira il fiato e la Roma si riaffaccia nell'area avversaria. Di pericoli veri, però, non ne crea. Ma nemmeno ne corre. E allora l'1-1 resta scolpito sulla pietra e nel ritorno il Porto dovrà andare oltre le proprie possibilità per ribaltare una situazione assai complicata.