RIO DE JANEIRO. L'argento non basta, le lacrime scendono mentre piovono fischi e insulti. La sua seconda medaglia olimpica se la ricorderà a lungo Yulia Efimova, nuotatrice russa riammessa in extremis ai Giochi dopo il ricorso al Tas. Dopo il bronzo di quattro anni fa a Londra, nella vasca olimpica di Rio ha toccato per seconda nella finale dei 100 rana, alle spalle della statunitense King, ma ad attenderla fuori dall'acqua ha trovato solo una bordata di fischi di chi non le perdona di essere alle Olimpiadi dopo il suo coinvolgimento nello scandalo doping, re Phelps compreso: "Che giorno triste per lo sport - ha ammesso il campione americano - permettere ai dopati di gareggiare è una cosa che mi spezza il cuore e mi fa letteralmente incazzare".
Un clima pesante quello intorno alla squadra russa fischiata fin da subito, a cominciare dalla cerimonia inaugurale allo stadio Maracanà, soprattutto all'interno della piscina olimpica, dove gli atleti di Mosca, però, non sono gli unici ad attirare le ire di qualche avversario. "Dispiace sempre essere battuto da un cinese. Mi fa vomitare vederlo sul podio. Sun è uno che fa la pipì viola", è stato il commento del francese Lacourt dopo la vittoria sui 200 stile di Sun Yang.
Trovata positiva nel 2013 ad uno steroide, la Efimova è rimasta coinvolta nel 2016 nella vicenda del meldonium che ha portato alla squalifica anche della tennista Maria Sharapova. "Non c'è medaglia che possa cancellare l'amarezza del vedere che tutto il pubblico è contro di te - ha ammesso a caldo, scoppiano in un pianto quasi liberatorio - Ho commesso degli errori nella mia vita. La prima volta ho pagato con la squalifica di sedici mesi, ma la seconda volta non è stata colpa mia. Sono pulita".
Un clima pesante che ha accompagnato le bracciate della Efimova sin dalle batterie, e che ha visto protagonista anche la statunitense Lilly King, poi vincitrice dell'oro, che al termine della semifinale ha rivolto alla rivale il classico gesto del dito medio, schivando l'abbraccio della russa anche dopo la finale. Alla 19enne dell'Indiana, nuova star a stelle e strisce della rana, proprio non va giù che bionda rivale di Groznyj sia salita sul podio olimpico con lei, dopo averle nuotato a fianco.
"Se fossi stata in lei - ha confidato dopo aver stabilito il record olimpico - non avrei mai cercato le congratulazioni da chi non parla bene di me. Purtroppo devo rispettare la decisione del Cio di riammetterla, ma lei non avrebbe dovuto essere a Rio. Sono fiera di competere in modo onesto". La Efimova tornerà in acqua domani sulla doppia distanza dove proverà a bissare la medaglia già conquistata a Londra nel 2012, ma di certo la sua presenza in vasca non piace a molte colleghe e al pubblico brasiliano che continua a 'beccare' anche gli atleti statunitensi dopo la vicenda Hope Solo, con il coro 'Zika, Zika'.
Il portiere Usa alla vigilia della partenza per i Giochi aveva postato diversi tweet ironici accompagnati da foto in cui mostrava al mondo l'arsenale messo in valigia per prevenire i morsi delle zanzare. Ironia che i brasiliani non hanno gradito, tanto da creare ad hoc questo coretto da stadio, "Olè, olè, olè, olà! Zika, zika, per ultimo riservato alla coppia del beach femminile.
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