BOLZANO. «Non riesco a pensare, dopo tutto quello che ho fatto per dimostrare a tutti che potevo tornare a combattere, di arrivare fisicamente a Rio e non avere la possibilità di scendere in pista. Non posso pensare che tutto il lavoro svolto negli ultimi mesi, tutti i controlli a cui mi sono sottoposto, non siano serviti a nulla». Lo scrive Alex Schwazer su Facebook. Il marciatore altoatesino il 6 agosto partirà per Rio, dove due giorni dopo è prevista l'udienza Tas sulla sua eventuale partecipazione ai giochi. «Su richiesta della Iaaf - prosegue Schwazer - l'8 agosto avrò un'udienza davanti al Tas per ottenere in un paio di giorni il giudizio che decide definitivamente se potrò o meno partecipare alle Olimpiadi». «Non so cosa pensare. La confusione di queste settimane è stata tanta e devo dire che è veramente dura mantenere un equilibrio che permetta di affrontare un'olimpiade in questa situazione. Sempre che io possa affrontarla». «All'udienza cercheremo di sostenere la mia innocenza verso le accuse che nelle ultime settimane mi sono state rivolte mostrando l'assoluta linearità di tutti i controlli ematici ed ormonali a cui mi sono sottoposto», conclude Schwazer. Come scrive il suo management in un suo comunicato, «Alex Schwazer, forte della sua innocenza, vuole assolutamente gareggiare alle Olimpiadi per le quali si è preparato con tanti sacrifici ed un progetto antidoping, unico al mondo, con il Prof. Donati, di assoluta trasparenza. In tale prospettiva ha dovuto accettare, pur consapevole della precarietà istruttoria di un tale processo, le condizioni imposte dalla Iaaf per un procedimento accelerato, con udienza davanti al Tas a Rio, testi collegati solo via Skype, con giudizio pieno nel merito in 1-2 giorni». Alex partirà per Rio il 6 agosto accompagnato dal suo allenatore Professor Sandro Donati, i suoi legali Gerhard Brandstaetter e Thomas Tiefenbrunner e il suo management Giulia Mancini e Giuseppe Sorcinelli. L'orario e il luogo dell'udienza verranno stabiliti nei prossimi giorni dal Panel che giudicherà Schwazer. «I legali intendono far valere gravi irregolarità procedurali del controllo effettuato dalla Iaaf l'1/1/2016 e l'assoluta linearità dei controlli steroidei ed ematici di Alex Schwazer negli ultimi 15 mesi», conclude la nota.