NAPOLI. «Il popolo napoletano lo si può tradire se non si ha vergogna, ma non prendere per il c***». È nell'ultima riga il passaggio più forte della durissima risposta che Aurelio De Laurentiis ha scritto dopo le dichiarazioni di ieri di Gonzalo Higuain, che aveva addossato al pessimo rapporto con lui la sua scelta di lasciare Napoli per andare alla Juventus.
De Laurentiis si è preso meno di 24 ore per assorbire le accuse del Pipita e poi oggi ha deciso di rispondere con una serie di «j'accuse» dai toni forti, rivolti all'attaccante argentino e al suo fratello e manager Nicolas. «Ho riflettuto a lungo - scrive De Laurentiis in premessa - se le sue affermazioni meritassero una risposta, essendo facilmente chiaro a tutti quale sia la verità. Alla fine ho pensato che qualcosa era meglio dire, a futura memoria».
L'attacco del patron è durissimo: «Se il signor Gonzalo Gerardo Higuain - scrive - era così indispettito dalla mia presenza, ha impiegato molti anni per capirlo, a meno che non sia una persona falsa o un ottimo attore. Ma escluderei quest'ultima possibilità: di attori me ne intendo». De Laurentiis circostanzia la sua accusa, ricordando di aver «trascorso molto tempo insieme» al Pipita di recente, «ad esempio un'intera giornata alla Commissione Disciplinare di Roma il 15 aprile, per cercare di rimediare alla squalifica di quattro giornate che aveva avuto nel pieno della lotta scudetto. Vi assicuro che quel giorno Gonzalo era molto sereno e non mostrava alcuna insofferenza nei miei confronti, come possono testimoniare le persone che erano con noi». L'attacco è rivolto anche a Nicolas Higuain, che per primo aveva spiegato che il bomber non avrebbe accettato il rinnovo di contratto proposto dal Napoli visto che non credeva nel progetto del club.
«Come mai - scrive De Laurentiis - il suo procuratore non ha mostrato insofferenza quando ci siamo incontrati per discutere del rinnovo, ed è successo spesso nell'ultimo anno? Se fossero stati così intolleranti alla mia presenza, non avrebbero passato ore a discutere di soldi, molti soldi, con grande interesse e disponibilità». E ancora: «Non ha vergogna il suo procuratore quando dice che la squadra nella quale giocava, che lo ha messo nella condizione di segnare 38 gol, non era all'altezza?». De Laurentiis accusa quindi il fratello di Higuiain di dire «che i compagni di Gonzalo erano scarsi».
Ultimo passaggio sull'orgoglio storico dei napoletani: «Se Higuain avesse letto la storia di Napoli, scoprirebbe che questa città è stata l'unica a liberarsi da sola dai nazisti, prima ancora dell'arrivo degli americani».
Un attacco per seppellire il passato, mentre il Napoli lavora sul futuro. Preso Milik, che nel pomeriggio è sbarcato a Dimaro per firmare il contratto, De Laurentiis non molla la pista Icardi e da Milano arrivano segnali secondo ci sui 60 milioni i nerazzurri potrebbero vacillare. Ma il club non si ferma: il Napoli è vicinissimo al centrocampista Amadou Diawara, ventenne gioiellino del Bologna che ha accettato l'offerta da 17 milioni degli azzurri. Colpi che il patron azzurro conta di presentare lunedì sera al San Paolo, per mitigare la delusione per l'addio di Higuain in occasione della festa per i 90 anni del club e il test con il Nizza.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia