ROMA. «Lotterò fino all'ultima possibilità per fare chiarezza su questa storia: voglio andare alle Olimpiadi di Rio per dare una risposta in gara perchè sono pulito»: è la reazione di Alex Schwazer alla comunicazione della positività delle controanalisi che hanno fatto scattare la sospensione Iaaf. «Dopo la notizia della positività - dice Schwazer in una dichiarazione all'Ansa - non ho mai smesso di allenarmi nonostante il dolore, la rabbia e l'amarezza che assorbono tutte le mie energie».
«Lo faccio per il mio allenatore, per chi mi è sempre stato vicino e per tutti quelli che ogni giorno dimostrano di credere in me e nella mia innocenza - ha aggiunto Schwazer - Lotterò fino all'ultima possibilità per far chiarezza su questa storia: voglio andare alle Olimpiadi per dare una risposta in gara perchè sono pulito».
Al fianco dell'altoatesino il suo allenatore, Sandro Donati, secondo il quale «la gravità della situazione ed i troppi lati oscuri meritano l'attenzione della WADA che dovrebbe aprire con urgenza un'indagine nei confronti dei comportamenti della IAAF. Sarebbe un pessimo segnale - dice Donati - se dovesse prevalere l'ammiccamento tra istituzioni che schiaccia la verità».
Il legale del marciatore altoatesino, Gerhard Brandstaetter, ha ribadito «l'assoluta innocenza di Schwazer. Non solo i periti di parte - le parole del legale - ma anche specialisti esterni hanno confermato l'assoluta correttezza e regolarità di tutti i profili steroidei ed ematici di Alex e che il test sospetto di gennaio può avere solo origini esterne che sono già state denunciate anche penalmente, senza considerare le gravi irregolarità di tutta la procedura che hanno accompagnato il controllo di gennaio».
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