ASSEN. Sarà il meteo bizzarro di Assen ad indirizzare la strategia dei team domani, sia nelle terze libere, sia - soprattutto - nelle qualifiche che scriveranno la griglia del Gp d'Olanda. Oggi il cielo è stato clemente: solo tante nuvole, accompagnate da qualche sprazzo di sole e niente pioggia. Prevista invece abbondante durante la corsa alla pole. I piloti hanno quindi adottato una strategia conservativa sull'utilizzo delle gomme, dedicandosi soprattutto a studiare le reazioni delle Michelin. Le due sessioni del sabato se l'è aggiudicate Andrea Iannone che con la sua Ducati ufficiale ha messo tutti in riga sia la mattina (1'34«349) che il pomeriggio (1'33»591). Nella FP1 ha preceduto il compagno di squadra Andrea Dovizioso (staccato di 226 millesimi), con quattro Ducati tre le prime cinque moto. Terzo Pol Espargaro (Monster Yamaha, +0.300). Sesto e settimo tempo per le Yamaha Movistar di Jorge Lorenzo (+0.373) e Valentino Rossi (+0.409). Molto indietro Marc Marquez, leader del mondiale, 11/o (+0.623). Nella FP2 il pilota di Vasto - che scatterà dall'ultima casella della griglia per la penalizzazione rimediata in Spagna dopo aver speronato Lorenzo - è stato di un soffio davanti a Rossi, giunto ad appena 4 millesimi. «Al mattino ho faticato perchè la pista era umida e scivolosa. Nel pomeriggio abbiamo fatto delle buone modifiche - ha commentato Valentino - e sono stato più veloce e competitivo. Il passo con la gomma dura non è male, anche se ci sono 4-5 piloti simili». La Yamaha ha portato in Olanda l'evoluzione del telaio, ma nè Lorenzo, nè Rossi («preferisco quello standard») l'hanno utilizzato nell'assalto al miglior tempo, appannaggio di Marquez (1'33«774) fino al guizzo di Iannone, ad un minuto dal termine. Non del tutto soddisfatto l'abruzzese: "È vero che siamo molto veloci, ma non riesco a guidare come vorrei. Quando arrivo nei cambi di direzione la moto fatica a seguire la linea della curva, tende ad andare all'esterno e questo mi penalizza molto. Mi serve più agilità ed una migliore percorrenza in curva". Quella di Marquez, terzo, è l'unica Honda nella Top-10, con Pedrosa solo 11/o ed a rischio Q1. Alla fine Maverick Vinales con la Suzuki è quarto (+0.301), Lorenzo quinto (+0.400), Dovizioso sesto (+0.420), Danilo Petrucci settimo (Ducati Octo Pramac, +0.474). Cadute alla curva 3 di Alvaro Bautista (Aprilia) ed Hector Barbera (Ducati Avintia), senza conseguenze. Per Michele Pirro 19/o tempo.