LILLE. Antonio Conte ha ancora tempo per pensare alla Spagna, ma una certezza la può già dare: «Non dimenticate da dove siamo partiti: agli ottavi, che erano il nostro primo obiettivo, troveremo una delle squadre più forti al mondo. Ma non ci faremo prendere dall'ansia, semmai dall'entusiasmo. Esattamente come è stato col Belgio», dice il ct dopo la sconfitta con l'Irlanda. Nelle parole di Conte, pensando al tabellone dell'Italia, c'è spazio anche per una risata amara: «C'è uno sbilanciamento pazzesco negli ottavi, ma c'è un regolamento e va rispettato. Il sorteggio non è stato fortunato e sulla carta dovremmo pensare che non c'è partita, ma per fortuna c'è il campo». Conte è infastidito da chi parla di delusione in caso di uscita con gli spagnoli («i giudizi dateli voi...»), e dalla serata di Lille prende gli aspetti positivi: «Per loro era la partita della vita, il campo ha penalizzato di più noi - dice - Gli irlandesi l'hanno messa molto sul piano fisico, con delle mischie e palloni lunghi. Hanno trovato il gol nel nostro momento migliore. Onore a loro, sono stati premiati forse più del dovuto: non meritavamo la sconfitta». Scaccia il timore di ansia da sconfitta, ricordando a tutti «che siamo figli del lavoro, dobbiamo continuare a lavorare, senza farsi mettere l'ansia. Quando usciremo non dovremo avere rimpianti, se usciremo....». Torna alla partita di stasera, e sottolinea che il pari era più giusto. «I cambi? Ho avuto la possibilità di far rifiatare, ottavi già raggiunti. Nonostante gli otto cambi questa squadra ha una sua fisionomia, ha pregi e difetti, però è una squadra. Ha avuto voglia di combattere col piglio giusto, abbiamo affrontato una squadra che ha giocato sopra le righe, la partita della vita: io che ho giocato ve lo assicuro, è stato un match molto molto intenso, difficile da reggere». Parla anche dei cartellini gialli: «Quello di Barzagli se lo poteva risparmiare davvero, è arrivato a scoppio ritardato - dice - E poi è strano, loro l'hanno messa tutta sul fisico e i cartellini l'abbiamo presi noi». Infine uno sguardo al futuro. «Lo strano tabellone? In effetti è strano finire primi e trovare un percorso con Spagna, Germania e poi Francia. Ma è così, non possiamo farci nulla».