PARIGI. La favola dell'Islanda continua. La squadra di Lagerback batte l'Austria 2-1 nell'ultima partita del gruppo F e conquista una storica qualificazione agli ottavi di finale chiudendo il girone al secondo posto, alle spalle dell'Ungheria. Ora sul cammino di Bjarnason e compagni c'è l'Inghilterra ma c'è da scommettere che gli islandesi daranno filo da torcere a Rooney e compagni. La più piccola nazionale di sempre ad essersi qualificata a un Europeo, ha stabilito un nuovo record approdando nella top 16 continentale. Dopo aver fermato Cristiano Ronaldo e soci ed aver dato filo da torcere all'Ungheria la Nazionale dei ghiacci, ha scritto una nuova
pagina della sua favola calcistica. L'Europeo della simpatia i suoi tifosi (un terzo della popolazione islandese è in Francia per sostenere i vari e perlopiù sconosciuti Sigurdsson, Gunnarsson e Bjarnason.) l'ha già vinto.
L'appuntamento con la storia del calcio islandese è a Parigi, teatro della sfida con l'Austria. Lagerback deve rinunciare a Finnbogason, squalificato ma non rinuncia al 4-4-2 con Bodvarsson e Sightorsson coppia d'attacco. Nell'Austria, a zero punti ma con ancora la speranza di acciuffare la qualificazione, il ct Koller risponde con un 4-2-3-1 con Sabitzer, unica punta, supportato dal trio Klein-Alaba-Arnautovic.
L'Islanda parte all'attacco e si rende pericolosa già dopo 2' quando Gudmundsson colpisce la traversa con un potente sinistro da fuori area. L'Austria prova a rispondere all'8' con Alaba che però viene anticipato da Skulason. La formazione di Koller non approfitta di un pasticcio del portiere Halldorsson (12') che litiga con la palla in fase di rinvio. L'Islanda continua ad attaccare e dopo essere andata vicina al gol al quarto d'ora trova il vantaggio al 18' con Bodvarsson che sugli sviluppo di una rimessa laterale lunga di destro batte Almer.
L'Austria prova a reagire ma le conclusioni di Arnautovic e Baumgartlinger non impensieriscono più di tanto la difesa islandese. Il più pericoloso nelle file dell'Austria è Armautovic che va vicino al gol al 29' (Sinistro di Arnautovic da posizione defilata, para Halldorsson) e poi al 31'. L'Austria insiste nella ricerca del pari. Al 36' Alaba viene atterrato in area da Skulason (che viene ammonito) dagli 11 metri si presenta Dragovic la cui conclusione si stampa sul palo.
La ripresa si apre nel segno dell'Austria che va vicinissima al pari dopo appena 2': piatto destro di Alaba da dentro l'area, provvidenziale la respinta di Arnason quasi sulla linea di porta. L'Islanda risponde al 5' con un diagonale di Sigurdsson, fuori di pochissimo. Il pareggio dell'Austria arriva al 15' con il neo entrato Schoepf (subentrato ad inizio ripresa a Prodl) che servito da Alaba attacca centralmente, salta Arnason con un dribbling e col sinistro infila Halldorsson. La formazione di Koller gioca costantemente all'attacco alla ricerca del gol-vittoria che significherebbe qualificazione agli ottavi. L'Islanda prova a controllare e a rispondere di rimessa. In pieno recupero, con la formazione austriaca tutta in attacco l'Islanda trova il gol della vittoria approfittando di una palla
persa dagli austriaci: cross di Elmar Bjarnason in area per la deviazione vincente di Traustason. Ora sulla strada della nazionale dei ghiacci c'è l'Inghilterra.
Il Portogallo tira un sospiro di sollievo, ma quanta sofferenza per raggiungere l'obiettivo minimo della qualificazione agli ottavi di Euro 2016, acciuffato solo grazie al ripescaggio, dopo un rocambolesco 3-3 con l'Ungheria. Tre volte sotto nella sfida decisiva contro magiari, la formazione lusitana rimonta colpo su colpo ritrovando proprio nel momento del bisogno il suo campione: quel Cristiano Ronaldo che cancella con un assist e una doppietta d'autore l'errore dal dischetto contro l'Austria, e nonostante un brivido al gol
dell'Islanda in extremis nell'altro match che relega i lusitani al terzo posto del girone, regala ai suoi la fase ad eliminazione diretta.
Gol storici per il centravanti di Madeira, il primo con una magia di tacco per il momentaneo 2-2, il secondo con un stacco imperioso per il definitivo 3-3, che diventa il primo calciatore della storia ad andare a segno nella fase finale di sette grandi tornei internazionali (4 europei e 3 mondiali), e il secondo marcatore assoluto agli europei: con i suoi otto gol, Ronaldo scavalca infatti l'inglese Alan Shearer (7) e si porta ad un solo gol da Michel Platini. Per il 'galacticò sono 547 i gol da professionista in 800 partite.
Novanta minuti in apnea per la formazione di Santos, in quella che è stata sicuramente la partita più divertente di questo scorcio d'Europeo, che in più momenti dell'incontro ha dovuto fare i conti con l'eliminazione prematura dal torneo contro un Ungheria peraltro rimaneggiata e già certa della qualificazione. Due i cambi dopo il pari con l'Austria per il ct portoghese: Eliseu, meteora alla Lazio qualche anno fa, sostituisce Raphael Guerreiro sull'out difensivo di sinistra, mentre Joao Mario prende il posto di Quaresma a centrocampo: l'11 titolare più vecchio del Portogallo nella sua storia agli Europei con un età media 29 anni e 172 giorni.
Formazione rivoluzionata invece quella dei magiari rispetto all'11 che ha pareggiato con l'Islanda, con il ct Bernd Storck che lascia in panchina tutti i suoi giocatori diffidati: Korhut terzino sinistro del 4-2-3-1 al posto di Kadar, con Pinter e Gera ad agire da mediani, e trequarti composta da Lovrencsics-Elek-Dzsudzsak alle spalle dell'unica punta Szalai.
Il Portogallo parte subito a testa bassa alla ricerca del gol qualificazione, esponendosi però al contropiede ungherese. E proprio su una ripartenza la formazione magiara si procura un calcio d'angolo: sugli sviluppi del corner Gera mette giù di petto sulla corta respinta di Pepe e con un sinistro teso batte Patricio, regalando il vantaggio ai suoi al primo tiro in porta. Il centrocampista magiaro, a 37 anni e 61 giorni, è il secondo più anziano marcatore degli Europei. Con lo spettro dell'eliminazione sempre più alle porte, è Cristiano Ronaldo a prendersi carico della sua squadra, ma le sue punizioni vengono sempre ben respinte dal 40enne Kiraly. Il Portogallo rischia qualcosa dietro, ma alla fine del primo tempo, dopo un gol annullato a Nani per fuorigioco, trova il pari grazie ad un
passaggio illuminante di Ronaldo che pesca il taglio di Nani: il numero 17 dei lusitani non sbaglia e fulmina con un diagonale Kiraly, realizzando il secondo gol in tre partite a Euro 2016, dopo che non era riuscito a segnare in otto partite tra Euro 2008 e Euro 2012.
Nel secondo tempo ci si aspetterebbe un Portogallo all'assalto e invece per ben due volte e l'Ungheria a rimettere il naso avanti e sempre grazie a Dzsudzsak. Al suo primo gol su punizione, complice una deviazione in barriera, risponde con una magia Ronaldo, con un colpo di tacco che fa esplodere di gioia i tifosi lusitani e libera mentalmente l'attaccante del Real. Nemmeno il tempo di esultare, e Dzsudzsak dopo un'altra punizione, stavolta respinta dalla barriera, riprende palla e fulmina di sinistro Rui Patricio. Ma Ronaldo ormai è deciso a lasciare il segno su questo Europeo: vola in cielo su un cross della sinistra e pareggia definitivamente i conti. Un palo di Elek mette i brividi al Portogallo, che nell'ultimo quarto d'ora gestisce senza correre ulteriori rischi. Il brivido finale dopo
il gol dell'Islanda sull'Austria non rovina l'obiettivo qualificazione, ma relega il Portogallo al terzo posto. Il sogno lusitano del primo trionfo continentale può continuare.
Caricamento commenti
Commenta la notizia