BAKU. Pole position, giro più veloce e vittoria finale. È stato un weekend da Grande Slam per Nico Rosberg sull'inedito circuito di Baku in Azerbaigian, nuova frontiera della Formula uno, grazie al petrolio. Una gara dominata dall'inizio alla fine. Un monologo il suo. Partito dalla pole Rosberg ha subito guadagnato una quindicina di secondi su Sebastian Vettel, margine che ha mantenuto fino alla fine gestendo la gara nel gioco dei pit-stop. Dopo otto gare il tedesco della Mercedes consolida così il suo primato portandosi a 141 punti.
Ora ha 24 punti sul compagno di scuderia Lewis Hamilton e 45 su Sebastian Vettel, primo dei due ferraristi. Il cammino verso il titolo è ancora lungo, ma quest'anno Rosberg sembra aver raggiunto la sua maturità ed è pronto a raccogliere l'eredità di Hamilton. Anche se le Ferrari non solo non sono spacciate, ma continuano a migliorare gara dopo gara.
L'appuntamento con la vittoria è ancora rinviato: quinto secondo posto per Vettel, il secondo consecutivo dopo il Canada. E poteva anche essere doppietta Ferrari sul podio senza l'errore di Kimi Raikkonen. Il finlandese all'inizio gara ha attraversato con la sua monoposto durante un sorpasso la linea della pit lane senza poi rientrare ai box, anzi proseguendo la gara. Manovra vietata dal regolamento, che prevede cinque secondi di penalità. A metà gara Raikkonen è riuscito anche a sorpassare Vettel, ma poi ha dovuto obbedire agli ordini di scuderia lasciando passare il compagno.
Ha poi cercando di difendere il terzo posto dagli attacchi di Sergio Perez, ma il messicano della Force India non gli ha dato tregua, e all'ultimo giro lo ha passato soffiandogli il podio in gara, senza bisogno dei 5 secondi della penalità. Per Rosberg è il diciannovesimo trionfo. «È stata una gara spettacolare» ha detto. È vero, ci sono stati molti sorpassi, ma nonostante le alte velocità (si sono superati i 360 km orari sul lungo rettilineo), le curve e le strettoie, non ci sono stati incidenti e la safety car non è mai entrata in pista. Gli organizzatori hanno lavorato sodo per migliorare le condizioni dei cordoli. Il resto l'hanno fatto le scuderie e i piloti, nonostante i troppi pezzi di plastica e la polvere sulla pista. «È successo l'opposto di quello che mi aspettavo» ha detto il presidente della Ferrari Sergio Marchionne, che vede una squadra che «sta cambiando pelle e inizia a crederci». La gara di Vettel? «Eccezionale, ma dobbiamo dargli la macchina giusta per vincere». «la macchina c'è, stiamo recuperando» dice il tedesco. «Non siamo ancora a livello delle Mercedes ma ci arriveremo» dice il team principal Ferrari Maurizio Arrivabene.
Dopo l'errore di ieri per Lewis Hamilton è stata una gara tutta all'inseguimento. Partito dalla quinta fila il campione del mondo ha rimontato fino al quinto posto superando problemi di settaggio (ha chiesto indicazioni via radio agli ingegneri Mercedes ma invano, visto che l'aiutino è vietato dal regolamento). La vera sorpresa di questo Gp si chiama Serio Perez. Si era visto già ieri nelle qualifiche che era in forma (secondo tempo poi retrocesso di cinque posizioni per la sostituzione del cambio). E lo ha confermato oggi con una gara sempre all'attacco. Ma forse senza la penalità e i problemi di consumi nel finale, sul podio ci sarebbe salito anche Raikkonen.
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