LENS. Ci vuole una chiamata alle armi dei veterani (cross di Iniesta e gol di testa di Piquè a 3' dalla fine) perchè la Spagna di Del Bosque riesca a forzare la cassaforte della Repubblica Ceca, che disputa una superba gara difensiva, guadagnando tre punti basilari per raggiungere la Croazia in testa al girone e mettere un primo solido mattone verso la qualificazione agli ottavi. Stentano i campioni uscenti palesando la ruggine che si trascina dai mondiali brasiliani, perchè gli avversari chiudono bene ogni varco con i folletti difensivi Sivok, Hubnik e Limberskiy, ben coadiuvati dall'inesauribile Gebre Selassie.
La Spagna è un pò imballata: non c'è più la fluidità dei bei tempi ma ad incantare e e a caricarsi la squadra sulle spalle è il solito straordinario Iniesta: i suoi guizzi aprono varchi e ha sempre giocate sopraffine, l'ultima delle quali crea l'assist per il successo. Oltre a lui buoni spunti di David Silva e molto impegno di Morata, ma per gli altri è solo un compitino senza infamia e senza lode. Un successo basilare però perchè grazia del Bosque da critiche feroci sulle scelte a monte (non ci sono Isco, Torres, Diego Costa) e quelle della vigilia, con Morata lasciato solo e poche azioni sulle fasce. Però la superiore qualità alla fine paga e la Spagna ora può carburare meglio per un torneo in crescendo.
Del Bosque comincia il cammino per tentare la conquista del terzo europeo consecutivo a Tolosa e si affida ai suoi monumenti Ramos, Iniesta, Fabregas, David Silva e Piquè. La Repubblica Ceca pensa solo a difendersi con nove giocatori che intasano la propria metà campo. Stenta la Spagna a carburare ricordando la brutta figura recente con la Georgia e ci vogliano 20' perchè gli ex campioni del mondo comincino a macinare gioco per iniziativa del campione più rappresentativo, Andres Iniesta, che con i suoi slalom che liberano al passaggio smarcante scuote una Spagna sonnacchiosa. Gli dà una mano all'altra parte David Silva e Cech si sveglia dal torpore per rispondere da campione. Il portiere col caschetto para al 15' su Morata innescato da David Silva, poi devia in angolo al 29' sempre su uno spunto dello juventino. Gli esterni difensivi Juanfran e Jordi Alba spingono poco mentre latita Fabregas.
La Spagna cresce a fine tempo e Cech interviene ancora d'autorità al 40' su Jordi Alba, poi subito dopo respinge su David Silva. Tiro telefonato al 45' di Necid, il primo per la Repubblica Ceca, che però comincia la ripresa con ben altro smalto dopo una respinta affannosa sul proprio palo di Hubnik nella prima azione. E proprio il difensore del Viktoria Plzen si trova libera nell'area avversaria al 12' e tira con poca forza su De Gea che blocca. Ma al 20' tocca a Fabregas, fino ad allora insignificante in costruzione, a salvare con grande tempismo in mischia anticipando Kaderabek.
Scossa dal pericolo corso la Spagna, che ha forze fresche in Aduriz , Thiago Alcantara e Pedro, ricomincia a premere: al 25 magica palla di David Silva per Nolito, che non riesce a chiudere. Poi al 34' Limbersky mura su Thiago Alcantara liberato a rete. Quando sembra che tutto sia inutile e il pari inevitabile, al 42' ennesima invenzione di Iniesta che pennella un cross per Gerard Piquè che di testa fa secco Cech. Vittoria meritata per l'impegno ma la Spagna ha troppa difficoltà a trovare il gol e la Repubblica Ceca recrimina perchè un grande intervento di De Gea nega il pari a Darida al 47'. Cech e compagni un punto non l'avrebbero demeritato per la grande tenuta della loro difesa, ma la grande classe di Iniesta toglie dagli impacci la Spagna, che ora ha tempo e serenità per crescere.
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