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Nibali vince il suo Giro più bello: trionfo bis tra difficoltà e resurrezioni

TORINO. La piccola Emma si guarda attorno divertita, mentre mano nella mano col papà fasciato in una tutina rosa, si fa largo tra due ali di folla per guadagnare il podio del vincitore. Dopo tre settimane di passione, per la passerella finale del Giro numero 99 vinto - ed è un bis dopi il 2013 - con il più classico dei colpi di reni del campione, Vincenzo Nibali oltre al grande tifo ha trovato il calore della
famiglia salita fin su a Torino da Messina per celebrarlo. Papà Salvatore, mamma Giovanna e la moglie Rachele, con la piccola Emma, a stringerlo in un unico grande abbraccio.

'Lo Squalo' li raggiunge dopo aver tagliato il traguardo con il compagno di squadra Michele Scarponi al termine dell'ultima fatica, la tappa conclusiva del Giro, da Cuneo a Torino, con il circuito cittadino che diventa una saponetta per molti corridori e la giuria che neutralizza gli otto giri previsti cristallizzando i distacchi in classifica con ampio anticipo. Buon per Esteban Chaves, il simpatico colibrì colombiano che scivola due volte durante la corsa ma in questo modo salva il meritato secondo posto nella generale. Nibali e Scarponi si danno una pacca sulla spalla, poi il capitano alza il braccio del suo gregario, ricambiato, per un omaggio a una vittoria che
è del singolo ma anche della squadra. I 163 km finali, corsi come da tradizione in un clima di festa, tra selfie, brindisi di gruppo e qualche ruzzolone di troppo, ratificano il podio sancito dalla tappa del giorno prima sulle Alpi piemontesi. Vincenzo Nibali è il vincitore dell'edizione numero 99. Dietro di lui sul podio il colombiano Chaves a 52" e lo spagnolo Valverde a 1'17".

La giornata di festa era cominciata di buon'ora per Nibali, con la visita in albergo del presidente del Coni Giovanni Malagò: con lui, e con il direttore del Giro, Mauro Vegni, il campione siciliano ha fatto colazione. Poi di corsa a Cuneo dove riceve il primo bagno di folla. In centinaia attendono sotto la pioggia che la maglia rosa scenda dal pullman dell'Astana: quando lui si affaccia lo accolgono con un boato che lo accompagna fino al palco del foglio firma che raggiunge in sella a una bici per l'occasione tutta rosa.

«Mi sono goduto lo spettacolo e non ne ho voluto perdere un attimo - commenta alla fine il campione siciliano -. Questo Giro mi ha insegnato a crederci sempre fino alla fine. Ho vissuto momenti difficili, ma sulle montagne, là dove osano le aquile, ho costruito questa impresa».

A completare la festa ci sarebbe anche la vittoria di tappa di Giacomo Nizzolo: per il brianzolo, sempre piazzato in questo Giro, sarebbe una soddisfazione meritata. Ma la giuria ravvisa una manovra scorretta nel chiudere all'esterno Sacha Modolo e lo declassa. Il successo così va al tedesco Nikias Arndt che porta a sette il pallottoliere tedesco in questo Giro, lasciando a zero le vittorie italiane allo sprint. Dettagli che non rovinano la festa di papà Nibali.

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