MILANO. Lo segna Cristiano Ronaldo il rigore della vita, quello che consegna la Champions al Real Madrid al termine di una partita infinita, fissa sul risultato di 1-1 anche dopo i tempi supplementari. Ha vinto la ragione, non il sentimento, perde il cuore contro i reali solisti. La vendetta di Lisbona e' stata mancata ma giusto di un soffio. Simeone, il grande trascinatore, l'uomo dei sogni fallisce. Protagonista la 'suerte', la fortuna che gira le spalle al Cholo e sorride a Zidane che la sfida piu' volte in questa partita. Per i colchoneros madrileni resta il sapore amaro della beffa e la Champions un tabù. Juanfran sbaglia il rigore decisivo e finisce nella polvere. Tante le lacrime, immensa l'amarezza nella curva biancorossa che iniziava a crederci, quasi immaginando di poter alzare al cielo quella coppa cosi' lungamente inseguita. Simeone fatica ad accettare il crudele verdetto consegnato dalla cabala dei rigori, ha gli occhi lucidi e lo sguardo vitreo. Il Real e l'Atletico si affrontano in una finale dalle tante suggestioni dopo quella di Lisbona. Zidane e Simeone, cosi' diversi, quasi antitetici, incompatibili e lontani, uno in camicia bianca, l'altro in total black. Ai poli estremi anche le tifoserie, una variopinta e rumorosa, quella dei colchoneros, l'altra fredda e altezzosa, piuttosto distaccata nel sostegno ai Blancos. Dopo uno scialbo spettacolo con gli incolpevoli Alicia Keys e Andrea Bocelli, dopo giorni di attesa fatti di schermaglie e stoccate, finalmente il fischio di inizio. San Siro e' gremito e bellissimo. La partita ricalca il copione delle finali, le squadre si studiano senza rischiare troppo. Prende però coraggio il Real che viene fuori, detta i tempi, fa la partita almeno all'inizio. Il primo pericolo lo porta Casemiro al 6' sul quale Oblack compie una autentica prodezza e salva la porta. La sfida e' nervosa, i contatti duri, la tensione sale con il passare dei minuti. Carvajal stende Griezman, il Cholo perde le staffe. I Blancos avanzano e il gol arriva anche se in fuorigioco: ci mette la firma Sergio Ramos (il suo ultimo gol in Champions risale proprio a due anni fa, nella finale di Lisbona) che approfitta della torre aerea di Bale. Sale la protesta dei rojoblancos, tutto inutile. Il Real è in vantaggio e per ora gioca meglio. L'Atletico non ne viene a capo, fatica a sfondare in area e cerca il tiro dalla distanza. Ci prova con caparbieta' Griezmann che prima va fuori misura, poi si fa cogliere in fuori gioco e ancora tenta la rasoiata velenosa. La partita sembra segnata, il Real avviato a vincere nonostante Ronaldo sia l'ombra di se stesso. Eppure la squadra di Simeone non getta la spugna, si scuote e cambia atteggiamento, ci mette quel cuore e quella forza che l'hanno resa grande. Simeone - nel secondo tempo - punta su Carrasco e fa bene. Pepe atterra Torres in area, l'arbitro assegna il penalty ma la sorte mischia nuovamente le carte. Il penalty di Griezmann si infrange sulla traversa. Il colpo e' tremendo ma ancora una volta la squadra di Simeone rialza la testa. Il Real Madrid perde lucidita', si spegne lentamente. Problemi fisici per Carvajal che esce in lacrime, entra Danilo. Cristiano Ronaldo e' lezioso e forse non sta bene. Resistono Kroos e Modric, corre Bale. L'Atletico non molla: Savic sfiora il gol, Saul manca il pari di un soffio. Sale il tifo, Simeone si sbraccia e incita. E la ruota gira ancora. Al 25' Benzema manca l'opportunita' di chiudere la partita. E Zidane decide di sostituire Kroos con Isco, poi Benzema con Lucas Vazquez. I tre cambi sono esauriti, mossa rischiosa. Poco dopo la mezz'ora Cr7 tenta una incredibile giocata in area, un colpo di tacco inutile e dannoso. Esce il portiere, Savic salva su Bale. Dopo l'incredibile leggerezza del Real, arriva inesorabile il pareggio dei colchoneros: cross di Juanfran per Carrasco che deve solo metterla in rete. Torres potrebbe addirittura raddoppiare e Sergio Ramos e' costretto a ricorrere alle cattive maniere per fermare Gabi in fuga verso la porta. Il Real e' imbambolato, quasi incredulo. L'Atletico inizia a crederci. Si va ai supplementari ed è Carrasco a fare da mattatore come aveva preconizzato Simeone che proprio qualche giorno fa aveva detto: "Carrasco sara' determinante sia che giochi 90 minuti che 60 secondi". Parole profetiche anche se il risultato non si sblocca nei due tempi supplementari: entrambe le squadre sono stanchissime, crampi per Koke e Felipe Luis, la finale si decide ai rigori. I giocatori si abbracciano e sfilano uno a uno: Sergio Ramos segna quello del 4-3 per il Real. Ecco Juanfran che invece di mantenere la parita', butta la palla sul palo. Poi è il turno di Ronaldo che consegna la vittoria alla sua squadra. Un vincente come sempre. Simeone e il suo gruppo ancora una volta escono di scena da sconfitti. Ma ancora una volta, da lottatori.