MILANO. Un'olimpiade sostenibile per il rilancio di Roma e per l'Italia: questo il progetto per Roma 2024 presentato stamani da Fabio Guadagnini e Fiona May nella prima giornata di Wired Next Fest a Milano, in coincidenza con il lancio del portale www.roma2024.com. In collegamento da Roma, dove è stato trattenuto per impegni di Alitalia, anche Luca Cordero di Montezemolo che presiede il comitato per la candidatura di Roma ai giochi olimpici del 2024: "Le Olimpiadi devono essere una festa dello sport, una vetrina per la bellezza e la cultura dell'Italia e una promozione dell'innovazione - dice Montezemolo - Per questo cominciamo mostrando anche l'eredità del passato, una carta che nessuna città concorrente può giocare come noi, ma contemporaneamente leghiamo la candidatura alle start-up italiane". Importanti, anche in previsione dell'appuntamento di ottobre con la presentazione del dossier finanziario, i valori di sostenibilità e legacy dell'avvenimento: "Roma fa ancora uso di tante infrastrutture nate per le Olimpiadi del 1960, ma il nostro progetto già appoggiato da tutti gli ambientalisti prevede di usare per il 70% impianti già disponibili: se volessimo, potremmo organizzare stasera Olimpiadi di atletica, equitazione e tennis". Uno dei punti di riferimento del comitato promotore Roma 2024 è Londra 2012, come spiega il direttore della comunicazione del comitato Fabio Guadagnini, snocciolando dati forniti dall'ambasciata britannica: "Si aspettavano 11 miliardi di sterline di benefici economici nell'arco di 4 anni e li hanno raggiunti in 14 mesi, hanno avuto 1 milione e 300mila turisti in più, 1600 impianti sportivi rinnovati in tutto il Regno Unito e un aumento del 30% dell'attività sportiva che significa un risparmio della spesa sanitaria: e tutto questo sforando il budget, cosa che noi ci siamo imposti di non fare assolutamente, anche su richiesta del CIO". Ulteriori incentivi per Guadagnini sono l'occasione turistica in previsione del Giubileo del 2025 e la possibilità di convertire il futuro villaggio olimpico di Tor Vergata in 7mila residenze per studenti o parenti di pazienti ospedalieri. Per Fiona May, testimonial del comitato, c'è però anche una ragione umana e sociale: "Vedere dal vivo la gare di quelli che sono a tutti gli effetti gli 'Oscar' dello sport avvicina molte persone all'attività atletica: è importante che le nuove generazioni italiane tocchino da vicino questa esperienza".