BIBIONE. Ancora Greipel in volata, e sono tre. Ma il tris del 'Gorilla di Rostock' ha il sapore amaro dell'addio, perchè il corridore della Lotto Soudal dopo aver tagliato il traguardo saluta e se ne va ritenendo di non dover spremere ulteriori energie sulle montagne in arrivo per non presentarsi cotto al Tour de France. La volata al Giro d'Italia si conferma un affare per tedeschi con Greipel che a Bibione mette a segno il terzo sigillo (Benevento e Foligno le vittorie precedenti) e si aggiudica il derby di Germania con il connazionale Marcel Kittel, fermo a due successi e già rimpatriato. Troppo più forte degli altri, Greipel, per pensare che la volata sullo stradone della località balneare veneta reso viscido dalla pioggia della mattina possa essere messa in discussione. Non da Cabel Ewan, l'australiano della Orica che si deve arrendere allo strapotere del 'Gorillà trainato da una Lotto in gran spolvero, nè dagli azzurri Giacomo Nizzolo e Sacha Modolo che devono accontentarsi ancora una volta di un piazzamento. Niente abbuoni all'arrivo per decisione dell'organizzazione che ha neutralizzato gli ultimi 8 chilometri di gara prevedendo una pioggia che invece il vento alla fine ha tenuto lontano dall'arrivo almeno nelle fasi finali. Con Greipel il Giro perde un altro dei suoi protagonisti. Prima di lui Kittel, Cancellara, Landa e Dumoulin avevano salutato la compagnia adducendo problemi fisici o confessando chiaramente di avere altri obiettivi da perseguire. «No, non cambio idea. Mi dispiace lasciare il Giro con la maglia rossa - spiega a fine corsa il tedesco - ma la mia stagione è ancora ricca di impegni e ho già vinto abbastanza. Sono un essere umano, non una macchina, mi sento stanco e la settimana che viene non si adatta alle mie caratteristiche di velocista». La settimana cui fa riferimento Greipel è quella che comincia già domani, con le Alpi friulane a fare da apripista al tappone dolomitico di sabato e alla cronoscalata dell'Alpe di Siusi di domenica. Un trittico di frazioni di montagna che daranno uno scossone importante alla classifica. I big - a questo punto - non potranno più nascondersi. Quattro i Gran Premi della montagna domani disseminati lungo i 170 km che separano Palmanova da Cividale del Friuli: due di prima categoria (Montemaggiore e Porzus), due di seconda (Crai e Valle). Ma occhio anche alle discese presenti lungo il percorso che rappresentano un'insidia: strette e ripide, con pendenze tra il 13 e il 14% e con diverse curve pericolose. Vincenzo Nibali arriverà all'appuntamento senza poter contare su uno dei suoi gregari migliori, Valerio Agnoli, messo ko dalla caduta di ieri che lo ha costretto stamattina a non partire. E con Michele Scarponi acciaccato. Mentre la maglia rosa Bob Jungels si sente pronto: «Ho dimostrato - dice il lussemburghese - di stare al passo con gli altri, cercherò di restare il più possibile con loro anche in salita».