FOLIGNO. Se lo sprint rimane affare per tedeschi con 'i gemelli diversì Greipel e Kittel che si dividono volate e successi (2 a 2 il conto dopo il successo di oggi a Foligno del 'Gorilla di Rostock'), il Giro chiede già domani agli sfidanti della maglia rosa Dumoulin di battere un colpo. L'arrivo di ieri sulla cima dell'Aremogna, con l'olandese in gran spolvero a conquistare secondi sui suoi principali avversari, ha costretto tutti a rivedere le strategie e a riconsiderare il valore dell'olandese della Giant che va come un treno nelle crono ma ha dimostrato di sapersi difendere, eccome, anche in salita. «Abbiamo capito con chi abbiamo a che fare - ha ammesso stamattina un Vincenzo Nibali ancora provato dallo psicodramma seguito all'attacco suicida di ieri, con tanto di scuse nei suoi confronti da parte dei due direttori sportivi dell'Astana colpevoli di averlo mandato allo sbaraglio - ora sappiamo che è forte anche in salita e che dobbiamo fare la gara su di lui». «Non cambia nulla. Siamo qui per vincere il Giro con Nibali» prova a rincuorare il suo pupillo il ds Beppe Martinelli. L'occasione buona potrebbe arrivare già con la tappa di domani, da Foligno ad Arezzo, per 186 chilometri di ordinaria amministrazione fino ai 25 chilometri dall'arrivo dove fa il suo esordio al Giro l'Alpe di Poti, Gran Premio della montagna di seconda categoria a 800 metri d'altezza. Più che la montagna, otto chilometri e mezzo di salita con pendenze non eccezionali, rappresentano un'incognita i sette Km di sterrato attraverso il bosco. Anche perchè le previsioni dicono pioggia. E con le gambe frenate dal fango, un attacco ben assestato potrebbe diventare letale. «Ci infangheremo un po' di più - la butta sullo scherzo la maglia rosa Dumoulin confortato da oggi dalla presenza della fidanzata Thanee che lo ha raggiunto in Italia - non credo che la pioggia potrà incidere tanto su un percorso in salita. Penso sia un tracciato buono per me. Ma ogni giorno è diverso e dipende da come stanno le gambe. Magari potrebbe essere buono per Nibali. Ma la crono del Chianti, quella la vinco io». Senza storia la volata di oggi che Andrè Greipel (Lotto) ha vinto di prepotenza approfittando anche della foratura che a cinque chilometri dalla fine ha tolto dai giochi il rivale Kittel. È la quarta vittoria di un tedesco al Giro, tutte allo sprint, e la terza consecutiva per la belga Lotto (due con Greipel e una con Wellens). Sei gli azzurri tra i primi dieci oggi con Nizzolo e Modolo che devono accontentarsi ancora una volta dei gradini più bassi del podio. In classifica generale situazione immutata con Dumoulin che gestisce 26« sul danese Fuglsang e 28» sul russo Zakarin. Nibali guadagna una posizione, ma non secondi, e ora è ottavo. Cadute e forature hanno caratterizzato la tappa: ne ha fatto le spese lo spagnolo Javier Moreno, uno degli scudieri di Valverde. Per lui frattura della clavicola e Giro finito anzitempo. Per altri, invece, il Giro deve ancora cominciare. Magari già da domani, Dumoulin permettendo.