BOLOGNA. Il Milan ha vinto a Bologna, ma nella vetrina delle offerte speciali ci fa un proprio un brutto effetto. Se sugli spalti del Dall'Ara o alla tv ci fosse stato uno di quei compratori evocati da Silvio Berlusconi, non sarebbe certo lo striminzito 1-0 di Bologna, pur prezioso nella corsa all'Europa, a convincere qualche paperone, cinese o italiano che sia, a buttar quattrini nella gloriosa azienda Milan. Un rigoretto a fine primo tempo, trasformato da Bacca, e poi poco altro contro una squadra che ha giocato per 80 minuti in dieci. Pochissimo, ma che è bastato per aver ragione di un Bologna già un pò in vacanza, in uno stadio in vena di festeggiamenti per una salvezza raggiunta senza patemi e per un futuro carico di speranze grazie ai cheese-dollari di Joey Saputo, in tribuna per assistere all'ultima fatica casalinga di una stagione che se non è stata entusiasmante, potrebbe almeno aver posto le basi per quella che verrà. Le decisioni arbitrali del primo quarto d'ora di Doveri, contestatissimo dallo stadio bolognese che ha invece tributato applausi alla squadra ed all'allenatore Donadoni, hanno orientato la partita: prima, al 5', l'arbitro ha sorvolato su una vistosa trattenuta di Romagnoli su Floccari, poi, al 12', ha sventolato il secondo giallo sotto al naso di Diawara, ammonito poco prima per essersi accapigliato con Josè Mauri. L'uomo in meno nel bilancio del campo non ha fatto tutta questa differenza. Il Bologna ha saputo compattarsi e riorganizzarsi: non che abbia costruito moltissimo, ma qualche occasione in più del Milan l'ha avuta, come quando, al 39', sui piedi di Giaccherini è capitata la miglior palla gol. Ma non c'è stato tempo per pensarci perchè appena un minuto dopo è arrivato l'episodio che ha deciso l'incontro. Da Costa, preferito da Donadoni a Mirante, è franato sui piedi di Luiz Adriano: rigore sacrosanto che Bacca ha trasformato nei tre punti che consentono al Milan di continuare a sperare nel terzo posto e di rinverdire l'abitudine alla vittoria in vista della finale di Coppa Italia, a questo punto unico traguardo che possa dar senso alla stagione. Nella ripresa il Milan avrebbe dovuto sfruttare la su seriorità per mettere al sicuro la vittoria, ma gli sono mancate idee e manovra. Ci ha provato il Bologna, con più convinzione: ci è andato vicino Gastaldello, girando appena fuori un'inzuccata partita dal corner, sono mancati pochi centimetri a Masina, quelli di un fuorigioco ben visto dal guardalinee, che ha annullato un gol che aveva fatto esplodere la festa al Dall'Ara. Una festa che c'è stata comunque, per concludere una stagione comunque non da buttare e terminata con la passerella di Saputo sotto la curva Bulgarelli. I pochi tifosi milanisti in trasferta hanno osservato con un pò di invidia: aspettano ormai con impazienza che, dall'Italia o dalla Cina, arrivi anche da loro un presidente capace di riportare il Diavolo in paradiso.