APELDOORN. Ci sono tutti gli ingredienti della fiaba moderna nel successo che ha consacrato per un centesimo di secondo Tom Dumoulin prima maglia rosa del Giro d'Italia numero 99 partito oggi dall'Olanda. C'è l'eroe di casa, il buon Tom è olandese di Maastricht, un cattivo da battere con un soprannome da schiavo ribelle, Fabian 'Spartacus' Cancellara, e un trofeo da portare al cospetto di un Re, un Re vero come Guglielmo Alessandro, reale di un'Olanda in festa che non poteva augurarsi copione migliore. Alla fine - anche se con una buona dose di suspense, il che non guasta - è festa arancione e sono tutti felici e contenti ma in realtà qualcuno ci ha provato a riscrivere un finale che sembrava già scritto nella crono individuale di Apeldoorn, dieci chilometri di vialoni alberati a 100 km da Amsterdam delimitati dall'acqua dei canali, prima prova di un Giro che per la 12/ma volta ha scelto di partire dall'estero e per la terza dal Paese dei tulipani. Non il grande favorito Cancellara che, debilitato dalla febbre che lo ha colpito alla vigilia, ha lottato ma alla fine ha dovuto lasciare sul campo 14«(8 ). A recitare il ruolo di guastafeste ci ha pensato allora lo sloveno Primoz Roglic, un outsider ignorato dai pronostici e che, ironia della sorte, corre per una squadra olandese, il Team Lotto. Ma un centesimo, l'inezia di un centesimo di secondo, gli ha impedito di coronare il sogno e di dare il là alla festa orange. Nè poteva stravolgere il lieto fine scritto lo svizzero Stefan Kung che, in ritardo di un secondo da Dumoulin all'intermedio, ha fatto in modo da finire la propria corsa sul pubblico imboccando male una curva. Buon per Dumoulin che - sospinto da re Guglielmo a bordo dell'ammiraglia - ha potuto festeggiare in un tripudio di bandiere. »Il re è venuto a trovarmi un'ora prima della corsa - ha rivelato raggiante in conferenza stampa - e mi ha detto 'Ti do 9 minuti per chiudere la garà. Ne ho persi un paio per strada, però è andata bene lo stesso. È stata un'emozione unica, vincere davanti alla mia gente e davanti al re non è una cosa che capita tante volte nella vita«. Se Fabian Cancellara deve rinviare ancora una volta l'appuntamento con la maglia rosa, un tabù per lui, Vincenzo Nibali non può giudicare negativamente il suo esordio. 'Lo Squalò ha chiuso 16/o a 19» dal vincitore ma ha guadagnato sui rivali per la classifica generale, gli spagnoli Alejandro Valverde, al quale ha dato 5 secondi, e Mikel Landa, che sconta dal messinese un ritardo di 21«. Una piccola dote che potrà tornare utile nel prosieguo della corsa. Molto bene Moreno Moser, primo degli azzurri, 6/o a 12». Domani seconda tappa in Olanda, da Arnhem a Nijmegen per 190 km tutti in pianura che rappresentano un invito a nozze per i velocisti, con il tedesco Kittel tra i favoriti e che oggi ha fatto bene (5 ). La classifica generale non dovrebbe risentirne e così la favola di Tom Dumoulin, re per un centesimo di secondo nella sua Olanda, potrà continuare ancora per qualche giorno.