MILANO. "L'Inter rimarrà sempre l'Inter, al di là dei presidenti, degli allenatori e dei giocatori. Non so cosa immaginare, ma sono certo che siamo in buone mani. Thohir è affezionato, Moratti c'è sempre". Il tecnico nerazzurro Roberto Mancini, che ieri ha conosciuto ad Appiano i dirigenti del Suning Commerce Group, non nasconde i dubbi sul futuro del club ma è certo che l'obiettivo sia il bene della società. Intanto la vittoria sull'Udinese ha fatto brindare la delegazione cinese che ha prima sofferto e poi esultato con grande trasporto dalla tribuna di San Siro. Tutti in piedi a festeggiare i gol. Un successo in rimonta che fa fare bella figura alla società e che riaccende le speranze dell'allenatore per il terzo posto.
"Dovevamo vincere per tenere viva la fiammella. Nel calcio succedono cose strane - ricorda Mancini - e noi abbiamo ancora un barlume di speranza. Per i rimpianti aspettiamo la fine, sembra che stiamo facendo una pessima stagione e non è vero".
I nerazzurri sono a quattro punti dalla Champions, con lo scontro diretto tra Roma e Napoli da giocare lunedì, e Mancini non vuole condannarsi prima che sia la matematica a farlo. Nonostante i tre punti, però, l'allenatore ha qualcosa da dire: "E' stata un'ottima prestazione, potevamo chiuderla prima e invece abbiamo sofferto esponendoci al rischio beffa: non si possono fare così tante azioni e non chiudere prima le partite. Se tifo Napoli lunedì? Dobbiamo sperare nei passi falsi di chi ci è davanti. Meritano di stare lì ma noi siamo migliorati tantissimo. Con errori, alti e bassi, ma la squadra è migliorata in tutto. Magari con 10 gol in più fatti avremmo gli stessi punti del Napoli o giù di lì. La strada è giusta e probabilmente il prossimo anno sarà anche migliore".
Mancini ha chiesto due campioni, magari arriveranno intanto spera in un gran mercato: "Quanti giocatori servono per fare la differenza? Altri dieci". Il tecnico intanto chiede maggior impegno a Jovetic "è un ottimo giocare, sa che può fare molto di più" mentre il montenegrino rivela che lo stesso Thohir aveva chiesto una grande gara per far felici gli ospiti orientali.
Rimane con l'amaro in bocca, invece, l'Udinese illusa dal gol in apertura. Ma De Canio vede il bicchiere mezzo pieno: "Sono soddisfatto vedevo che la squadra stava facendo quello che avevamo preparato in settimana, come nelle altre gare. Stavamo bene in campo e potevamo fare risultato. La prossima stagione? Abbiamo tante speranze che si possa migliorare. Ci sono ragazzi che vogliono imparare e si può crescere. Penso che la squadra potesse fare molto di più. Poi a volte ci sono momenti di difficoltà durante un campionato".
Cosa ne pensa del fatto che nelle due formazioni iniziali non ci fosse neppure un calciatore italiano? "Non me ne ero accorto, se me ne fossi accorto forse qualcosa avrei cambiato - risponde De Canio -. Nel calcio bisogna fare i conti con questa nuova situazione, questo nuovo mercato globale che deve dare a tutti la possibilità di lavorare. Io credo che se i giovani italiani sono bravi, alla fine trovano spazio. Forse serve qualcosa a livello di federazione per formare più italiani".
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