ROMA. Quattro a zero, senza appello. Spagna-Italia di Fed Cup è un'agonia azzurra iniziata male e finita anche peggio. Dopo il 2-0 facile facile con cui sabato le padrone di casa avevano chiuso la prima giornata, oggi - sulla terra rossa del Club de Tenis di Lleida - è andata in scena la replica.
Garbine Muguruza, numero 4 della classifica mondiale, non ha dato scampo a Roberta Vinci, imponendosi 6-2, 6-2 in meno di un'ora di gioco. E' il punto che serviva alla Spagna per restare nel Gruppo mondiale.
A fissare il punteggio del playoff sul 4-0 per le iberiche è giunto poi il doppio, in cui Karin Knapp e Francesca Schiavone, opposte ad Anabel Medina Garrigues e Sara Sorribes Tormo, si sono ritirate sull'1-1 del primo set.
"Sono molto dispiaciuto perché retrocediamo nel primo Gruppo - il commento amareggiato del capitano Corrado Barazzutti - però è giusto riconoscere che abbiamo perso contro due squadre di grandissimo valore, Francia e Spagna sono tra le più forti del mondo. Può succedere, a questi livelli, dopo che questo gruppo di ragazze ha scritto pagine di storia del tennis mondiale e rimarranno per sempre un esempio per tutti".
Muguruza, che ieri aveva faticato un po' solo nel primo set con la Schiavone, nel singolare che ha aperto la seconda giornata è stata ancora più determinata contro la Vinci. La tarantina, chiamata all'impresa per provare a riaprire la sfida, ha potuto assai poco davanti a un'avversaria implacabile. E così, per la prima volta dopo 18 anni, l'Italia del tennis al femminile - capace di conquistare quattro trofei in dieci anni (nel 2006, 2009, 2010 e 2013), deve retrocedere. "Il suo servizio ha fatto la differenza - l'analisi a caldo della azzurra - invece io ho battuto male. Ci ho provato, ma lei ha sbagliato pochissimo".
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