MILANO. Ancora nessuna novità positiva sulla strada della ripresa di Michael Schumacher dal terribile incidente sugli sci che lo ridusse in fin di vita il 29 dicembre del 2013 condannandolo ad una lunghissima fase di recupero dalla quale ancora non si riesce a intravedere la via d'uscita.
A gelare le speranze di tifosi, appassionati e non, d'avere buone notizie sullo stato di salute del sette volte campione del mondo di Formula 1, è stato oggi l'ex presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo con cui il tedesco ha condiviso i suoi più grandi trionfi a Maranello. «Purtroppo - le parole commosse pronunciate oggi dall'attuale n.1 di Alitalia a Milano in occasione della giornata dedicata ai 60 anni della rivista Quattroruote - non ho buone notizie sulla salute di Schumacher, non buone per come uno sperava. La vita è veramente strana».
Un fulmine a ciel sereno che ha spazzato via le ultime indiscrezioni, il Natale scorso, che parlavano di uno Schumacher riuscito a muovere addirittura i primi passi dal momento dell'incidente sugli sci capitatogli sulle nevi francesi di Meribel. «Michael è molto magro - aveva azzardato il rotocalco tedesco 'Buntè - ma è in grado di nuovo di camminare un poco con l'aiuto del suo terapeuta. Riesce a fare un paio di passi e può anche alzare il braccio».
Miglioramenti e prima piccola camminata smentita anche allora da Sabine Kehm, manager dell'ex pilota tedesco che all'inizio di gennaio ha compiuto 47 anni ricevendo una valanga di messaggi d'auguri dalla sua villa sul lago di Ginevra dove è seguito costantemente da un team di medici e terapeuti. A parlare prima di Montezemolo di Schumacher era stato ultimamente l'attuale presidente della Fia Jean Todt, artefice dei successi del tedesco alla Ferrari dal 2000 al 2006, anno del primo ritiro dalle corse di Schumi che concluse definitivamente la sua parabola in Formula 1 con i colori della Mercedes alla fine del 2012. Nel corso di una udienza in Vaticano con Papa Francesco Todt chiese al Pontefice di pregare per l'ex re del Circus. Gli ho chiesto se voleva fare una preghiera per lui ed egli ha volentieri accettato - confidò il presidente della Fia alla Radio Vaticana lo scorso 14 gennaio - Ho allargato un po’ la discussione ai soggetti di cui ero interessato di parlare e ovviamente Michael Schumacher è nel mio cuore, come tutti sanno: è di famiglia».
E Schumacher era come uno di famiglia per lo stesso Montezemolo: «Michael - ha ricordato l'attuale presidente di Alitalia - ha corso con noi, è stato il pilota della Ferrari che ha vinto di più. Ha avuto con noi un solo incidente nel 1999, quando si è rotto la gamba uscendo di pista. Si dice che andasse a forte velocità - ha proseguito Montezemolo riferendosi all'incidente sulle piste da sci del campione di Formula 1 - ma non è vero. È stato un grande pilota e abbiamo passato insieme degli anni meravigliosi anche il clima personale era meraviglioso. Ho con lui un bellissimo rapporto e credo che meriti un grandissimo applauso».
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