MELBOURNE. Saranno, come l'anno scorso, Novak Djokovic e Andy Murray a sfidarsi nella finale degli Australian Open e tutto sembra indicare che anche domenica sarà il serbo a prevalere. Li precederanno domani, sul cemento della Rod Laver Arena, Serena Williams e Angelique Kerber, e il pronostico della finale femminile appare, se possibile, ancor più bloccato. Dopo che ieri il numero 1 Djokovic era approdato all'ultimo atto del primo torneo Slam della stagione superando, in una semifinale degna di una finale, il numero 3 Federer, il 28enne scozzese, numero 2, si è guadagnato l'accesso alla sua quinta finale a Melbourne, dove non ha mai vinto, faticando per oltre quattr'ore contro il coriaceo Milos Raonic, tre anni più giovane e 12 gradini più in basso nel ranking, primo canadese ad andare così avanti in un 'major'. Andy - che attende il primo figlio per metà febbraio e nei giorni scorso ha dovuto superare anche la preoccupazione per il suocero Nigel Sears, ricoverato in ospedale per un malore e poi ristabilitosi - ha sudato sette camicie contro Raonic, domato, per 4-6 7-5 6-7 (4) 6-4 6-2, in un match di grande equilibrio fino al quinto set. Milos, alle prese dalla fine della terza frazione con un problema alla coscia destra che lo ha costretto a richiedere un 'time out' medico e lo ha visibilmente menomato («non potevo spingere, nè alzarmi per servire, nè cambiare direzione»), ha messo a segno 23 ace contro i 9 di Murray, e 72 vincenti contro 38, ma ha anche sbagliato di più (78 errori gratuiti a 28, e 8 doppi falli a 2). Alla fine, ha prevalso Andy, che cercherà di impedire all' amico Nole di conquistare il sesto titolo a Melbourne. «Abbiamo giocato un sacco di volte qui, speriamo che il risultato possa essere differente», ha scherzato. «Dovrò attenermi al mio piano di gioco, non avere cali di concentrazione e giocare meglio che posso», ha detto, consapevole che i precedenti sono 21-9 per il serbo ma anche soddisfatto per la finale raggiunta. Che non è l'unica buona notizia per la famiglia Murray: Jamie Murray si è infatti qualificato, assieme al brasiliano Bruno Soares, per la finale del doppio, ed è la prima volta nell'era Open che due fratelli sono all'ultimo atto di uno Slam. Nel doppio femminile, invece, il titolo è andato alla coppia numero 1 del mondo, la svizzera Martina Hingis e l'indiana Sania Mirza, che hanno sconfitto per 7-6 (1) 6-3 le ceche Andrea Hlavackova e Lucie Hradecka, vincendo il terzo Slam consecutivo dopo Wimbledon e Us Open (e giocano insieme da meno di un anno). Domani la tedesca Kerber, numero 6 Wta, tenterà la 'mission impossiblè contro la numero 1 Williams, campionessa in carica e che a Melbourne ha conquistato sei dei suoi 21 trofei 'major'. Finora, di sei sfide con Serena Angelique ne ha vinta solo una. Per aggiudicarsene una seconda, la 28enne mancina di Brema ha chiesto consiglio a Steffi Graf - ultima tedesca ad affermarsi, nel 1994, in Australia - promettendole che farà di tutto perchè il suo record di 22 Slam non venga eguagliato («i tedeschi devono essere uniti...» ha detto). La illustre ex numero 1 le ha risposto con un sms di congratulazioni e auguri per la finale. Non si sa se potranno bastare.