TORINO. Quarantamila mani battute per salutare all'uscita dal campo dell'Alessandria, sconfitta 1-0 dal Milan, su rigore, nell'impari confronto della semifinale di Coppa Italia giocato all'Olimpico di Torino. Il bello del calcio è ancora (anche) questo: la passione di 20 mila tifosi entusiasti della loro squadra, malgrado la sconfitta. Erano in grandissima parte sostenitori dei 'grigì partiti da Alessandria, compreso il sindaco, su una cinquantina di pullman, ma mischiati a loro c'erano centinaia di tifosi del Toro. Per chi non l'avesse capito, il coro «Torino è stata e resterà granata», intonato nella curva Maratona stracolma di gente, ha risolto ogni dubbio. Quando i 'grigì sotto la curva, dopo il fischio finale hanno a loro volta festeggiato, i 500 milanisti, invece, avevano già lasciato le tribune, non proprio entusiasti della prova della loro squadra.
È vero che il Milan ha colpito anche un palo con Niang (39' st) ed ha avuto un gol annullato, di Poli, per il fuorigioco di Niang davanti al portiere, ma c'è voluto un rigore per portare a casa la vittoria, nella settimana che porta ad un derby complicato con l'Inter. Ed il gioco è stato tutto meno che brillante. Quanto a Balotelli prima del rigore non ne aveva combinata una giusta. Tanto di cappello, però, all'Alessandria, che alla semifinale di lusso non ci è venuta in gita premio. Anzi, ha giocato con entusiasmo e senza mai tradire timori reverenziali ed ha provato a strappare almeno un pareggio, che avrebbe fatto diventare ancora più bella la sua favola di squadra di Lega Pro giunta a insidiare una delle grandi, il Milan, dopo avere eliminato altre due squadre di Serie A, Palermo e Genoa, e vinto in trasferta a La Spezia il quarto di finale che ha reso indimenticabile la sua stagione.
I grigi, in buona condizione fisica e ben organizzati nel 4-1-4-1, hanno tenuto testa al Milan e la prima vera azione della partita è stata un'uscita di piede di Abbiati su Fischnaller. C'è stato anche un intermezzo dilettantesco: Marras, sanguinante, si è cambiato la maglia, ma anzichè il 17 ne ha presa con una il 4, il numero di Mezavilla, in quel momento in panchina. Tra un errore e l'altro di Balotelli, fischiato senza pietà, il Milan non è riuscito a passare fino al 43' quando Morero, fin lì preciso, ha sbagliato un appoggio ed ha poi steso in area Antonelli. Dagli 11 metri Balotelli per una volta perfetta e fine della paura di una figuraccia per Mihajlovic. Nel secondo tempo un'ovazione per l'ingresso in campo di Bocalon, l'attaccante 'eroè di La Spezia - suo il gol decisivo in Liguria - che ha scoccato il tiro più pericoloso, finito fuori ma con Abbiati in ritardo. Ci ha provato senza troppa mira Fischnaller, poi il Milan ha cercato, senza troppo impegno, il secondo gol.
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