GENOVA. Il messaggio del Napoli al campionato è forte e chiaro, ma la risposta della Juventus non è da meno. Se i partenopei danno spettacolo a Marassi e si impongono 4-2 su una Sampdoria ingenua, ma viva ed a tratti spettacolare, nel posticipo i bianconeri riescono a battere 1-0 una Roma tutta cuore, al termine di una partita non spettacolare. Decide Paulo Dybala (tra i migliori in campo) con una rete al 32' della ripresa.
Napoli a 47 punti e Juventus in scia, a 45. Higuain e Insigne portano a 30 il loro score mentre si sfila l'Inter che, Coppa Italia a parte, prosegue nel suo andamento lento lasciandosi imporre il pari nel recupero da un Carpi in dieci con l'eroe Kevin Lasagna, che giocava fino a due anni fa tra i dilettanti. Per Mancini, dopo la settimana rovente per le polemiche con Sarri, uno scivolone pesante anche perche' la vetta si allontana e viene arpionato al terzo posto da una rodata Fiorentina che si libera facilmente del Toro. Stenta a lungo la Lazio per poi strapazzare il Chievo 4-1 con una doppietta di Candreda.
Nuovo successo importante per il Bologna di Donadoni che supera in trasferta un modesto Sassuolo mentre stravince il Palermo su un'Udinese in crisi e c'e' l'inutile pari del Verona col Genoa. Una pura formalità almeno per un tempo la gara del Napoli. Un dominio totale iniziale con Higuain che si mangia innaturalmente il vantaggio, poi approfitta di un errore di Barreto, che regala anche un rigore per il 2-0 di Insigne. Sembra fatta ma, spinta da Carbonero, la Samp mostra orgoglio e numeri d'attacco che portano al gol di Correa su velo di Eder. Montella si gioca la carta Alvarez, ma Cassani lascia in dieci i liguri e in 60'' Hamsik con una tambureggiante aziona personale crea il baratro. Lo show prosegue con Eder e Mertens ma il successo della capolista è limpido ed esaltante.
Complicato e negativo il pomeriggio dell'Inter messo in difficoltà dalla fresca vena del Carpi che segna un gol col velocissimo Mbakoglu annullato per un dubbio fallo di Martinho. Spinge bene Ljajc ma la manovra è comunque involuta e gli ospiti fanno una grande figura. Poi con un po' di fortuna i nerazzurri passano con un rimpallo che favorisce Palacio, ma neanche il vantaggio sblocca i padroni di casa che non chiudono la gara neanche in superiorità numerica. La legge del calcio colpisce duro nel recupero: in contropiede Lasagna beffa Handanovic e i fischi avvolgono San Siro e gli ospiti reclamano per un gol e un rigore non concessi.
Senza discussione invece il successo della Fiorentina nell'anticipo col Toro: una punizione gioiello di Ilicic spiana la strada ai viola, che prende le misure a uno svogliato Torino. Poi esordisce Zarate e porta bene perche' il suo ingresso coincide col raddoppio di Gonzalo Rodriguez che chiude la contesa. Partenza in salita ma poi rimonta a suon di gol per la Lazio che stravince solo alla distanza: Chievo in vantaggio con Cesar che sfrutta il ritardo di Berisha, poi molta pressione e scarsa lucidita'.Le cose cambiano quando Cesar si fa espellere. La Lazio trova un rigore generoso concesso a Candreva che trasforma e la gara si impenna: tris ancora di Candreva, anche la Lazio in dieci per rosso a Radu ma Paloschi sbaglia il rigore e per i biancazzurri gara in discesa e tre punti preziosi con sigillo di Keita e palo di Anderson.
In zona retrocessione passi avanti importanti per Palermo e Bologna: i siciliani strapazzano 4-1 un'Udinese in caduta libera con grande gara dello svedese Hiljemark (un assist e un gol), mentre il Bologna prosegue la sua ascesa e vince il derby con un Sassuolo in fase calante. Decidono Giaccherini, uomo in piu' di Donadoni e Floccari, mentre per Di Francesco la vittoria in casa manca da due mesi e mezzo. Un punto che serve a poco per il Verona che rimane malinconicamente ultimo in classifica.
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