LOSANNA. Sul libro d'oro, ospite gradito nella casa delle Olimpiadi, ha impresso un saluto che sa di promessa: «Roma vi e ti aspetta». L'appuntamento è per i Giochi del 2024 e Matteo Renzi non vuole perdere tempo: la visita al Cio dal presidente Thomas Bach per fare il punto della candidatura della Capitale è stata un'occasione ghiotta per dare un altro impulso alla corsa a cinque cerchi del Paese intero. E il premier ci tiene a sottolineare che ora «è il momento giusto», perchè dopo la batosta per l'edizione del 2004 andata ad Atene e il no di Monti per quella del 2020 «adesso il Governo è qui, ce la metteremo tutta, pancia a terra e pedalare fino al 2017». Prima di sbarcare a Losanna il presidente del Consiglio si era già sbilanciato parlando della visita per «la grande offensiva italiana». Con Bach è stato chiaro e alla sua maniera, per così dire friendly: «Bello il motto olimpico, ma noi siamo qui per vincere...». Una visita di un'ora e mezza con il pranzo che si è trasformato nel meeting vero e proprio in un clima di grande cordialità, come ha detto lo stesso padrone di casa Bach: presente il Coni con Giovanni Malagò e il comitato promotore con il presidente Luca di Montezemolo e le campionesse Diana Bianchedi, coordinatrice generale, e Fiona May, responsabile dei rapporti con gli atleti, il premier ha fatto leva sulla forza del progetto Roma, il giusto mix di «tradizione e innovazione, abbiamo una candidatura straordinaria che coniuga il passato con un'accoglienza eccellente. Nel 2016 avremo il nuovo terminal di Fiumicino, i progetti sono già pronti: questo gruppo sta lavorando al top e il governo è con loro perchè lo sport è un pezzo della cultura italiana e un investimento per il futuro». Nel progetto - prossimo step il 17 febbraio con la consegna al Cio del questionario, il 7 ottobre e il 17 febbraio 2017 altre due tappe fino alla scelta della sede a settembre del prossimo anno - tre poli, con il 70% degli impianti già esistenti e la volontà di creare strutture temporanee, valorizzando aree come quella di Tor Vergata dove sorgerà il villaggio olimpico che rappresentano il futuro della città, come ha sottolineato Montezemolo. Il tutto restando nei confini di un budget low cost che per la corsa alla candidatura è di 24.9 milioni, e un riutilizzo delle strutture da lasciare in eredità ai romani e non solo. Una Capitale che dopo gli scandali aspetta una stabilità politica. «Per noi non è un problema - dice il premier - Roma avrà il sindaco il prossimo giugno, la città è pronta, rispettiamo tutti ma non abbiamo paura di nessuno. All'inizio storcono tutti il naso, poi facciamo le cose e le facciamo pure bene. Expo doveva essere un grande scandalo e poi è andata come è andata. C'è un anno e mezzo, ce la metteremo tutta, pancia a terra e pedalare. Anche perchè a Rio vogliamo cominciare proprio con la medaglia nel ciclismo. Se fossi negli avversari (Los Angeles, Budapest e Parigi) avrei paura di Roma». E il gradimento nella popolazione sembra cresciuto: un sondaggio Ipsos commissionato dal comitato promotore di Roma dice che tre italiani su quattro sono favorevoli ai Giochi, un consenso generato soprattutto dalle opportunità di creare posti di lavoro a livello nazionale e per Roma di intervenire sulle infrastrutture e migliorare i servizi. Secondi i dati su un campione di 2200 intervistati la fiducia c'è, scende appena quando a parlare sono i romani: ma il dato che si evince è che c'è voglia di riscatto e di cogliere quella olimpica come un'opportunità per uscire da una fase critica. Insomma un richiamo alla speranza. «Non ci sono problemi di deficit, il budget è basso - ha aggiunto Renzi - nelle periferie si è perso il contatto con i luoghi: lo sport ha anche questo grande potere. Non so se Roma è in vantaggio ma certo è una candidatura straordinaria». «È stato apprezzato il nostro approccio, la trasparenza e la sintonia con l'agenda 2020 del Cio - aggiunge Malagò - è stata vista la grande professionalità». «È una candidatura molto forte - ha ribadito Bach - si avvale della grande combinazione tra innovazione e tradizione, mi è piaciuto il dinamismo di questo gruppo». A Fassina e ai radicali che dall'Italia continuano la consultazione dei romani, Montezemolo dice: «Se lo vogliono fare, facciano pure, non siamo certo noi a chiederlo». Ma per tempistiche e norme la strada di un eventuale referendum sembra in salita. Intanto da Losanna governo e sport in tandem hanno provato a dare un impulso alla corsa che coinvolge il Paese intero: da Cagliari per la vela, a Milano, Bari, Udine che aprirebbero gli stadi per il calcio. E con le bellezze di Roma in primo piano: il Colosseo già prenotato per la medal plaza. Il premier guarda al 2024 e lascia il suo messaggio al Cio e a Bach: «Grazie per la straordinaria opportunità presidente, Roma vi e ti aspetta».