LONDRA. Adesso è ufficiale: Josè Mourinho non è più l'allenatore del Chelsea. Il club comunica la separazione dal tecnico portoghese dopo rescissione consensuale del contratto. «Tutti al Chelsea ringraziano Josè per il suo immenso contributo da quando è tornato nell'estate 2013 - si legge nella nota del club - Le tre Premier League, la FA Cup, la Community Shield e le tre Coppe di Lega vinte nell'arco delle due esperienze ne fanno il tecnico più vincente nei nostri 110 anni di storia. Ma sia Josè che la società concordano sul fatto che i risultati non sono stati abbastanza buoni in questa stagione e credono che sia nel miglior interesse di tutti prendere strade diverse. Il club desidera mettere in chiaro che con Josè ci si lascia in buoni rapporti, rimarrà sempre una figura amata, rispettata e significativa al Chelsea. La sua eredità a Stamford Bridge e in Inghilterra è fuori discussione e sarà sempre il benvenuto. Il club è ora concentrato nel far sì che la rosa, piena di talento, possa esprimere il suo potenziale e non ci saranno ulteriori commenti fino a quando non sarà nominato un sostituto».
Finisce così la seconda avventura del portoghese sulla panchina dei londinesi. Avventura sicuramente meno fortunata della prima, dove Mourinho aveva conquistato due scudetti, ma non era mai riuscito a vincere con i "blues" il trofeo più ambito, la Champions League (vinta invece dal Chelsea nel 2012, con Di Matteo in panchina).
Questa volta lo scudetto è stato uno, conquistato nella passata stagione, ma in Champions la sua squadra non è mai andata oltre la semifinale, nonostante i milioni e milioni di euro spesi da Abramovich per rendere altamente competitiva la rosa. Questa stagione vede il Chelsea agli ottavi in Europa (qualificazione per il rotto della cuffia) mentre in campionato è al quint'ultimo posto con 15 punti. A costare la panchina al portoghese è stata la sconfitta contro il Leicester di Claudio Ranieri, un allenatore che Mourinho ha sempre sbeffeggiato per i suoi scarsi risultati ottenuti in carriera.
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