MILANO. Brusca frenata per il Milan di Mihajlovic che non va oltre lo 0-0 contro un'Atalanta compatta, aggressiva e pericolosa. Davanti agli occhi del presidente Berlusconi, deluso e perplesso, seduto in tribuna al fianco del leader della Lega Salvini, il Milan esce ridimensionato dalla sfida con i nerazzurri di Reja che ambiscono solo ad una rilassata salvezza. Berlusconi a fine gara fa i complimenti all'Atalanta: «Bravi, meritavate voi la vittoria sembravate voi il vecchio Milan», stessa scena vista già contro il Sassuolo dieci giorni fa. Poi fa visita ai rossoneri, questa volta senza dedicare elogi.
Doveva essere la prova della maturità per i rossoneri, del definitivo salto di qualità nella rincorsa al terzo posto. Ma a questo Milan manca ancora carattere e soprattutto continuità. Troppi sconnessi i reparti, troppi gli errori in impostazione. Nel prepartita l'ad Adriano Galliani aveva chiesto «un ulteriore passo avanti», invece la squadra di Mihajlovic fa un passo indietro, ben lontana dalla forma vista solo una settimana fa contro la Lazio. Il tecnico serbo alla vigilia aveva detto: «È la partita più importante della stagione», ma la prestazione non lo può accontentare: nervoso e scontento ha rimproverato i suoi giocatori per tutta la ripresa, lasciandosi andare ad uno sfogo eccessivo pagato con l'espulsione a 3' dalla fine della gara, quando ha preso a calci prima il cartellone pubblicitario a bordo campo poi una bottiglietta.
Il tecnico rossonero, senza Bonaventura squalificato, rilancia Niang dal 1' dopo tre mesi dall'operazione chirurgica al piede destro, lasciando in panchina Honda fino al 28' della ripresa. È l'ennesima bocciatura al giocatore giapponese dopo le dure parole del tecnico nella conferenza della vigilia. La maglia da titolare va guadagnata con sacrificio, abnegazione e corsa. E Niang non tradisce le aspettative di Mihajlovic, aiutando in copertura e ispirando l'attacco per tutto il primo tempo. Le poche azioni pericolose partono proprio dai piedi del ventenne francese al debutto in questa stagione. L'Atalanta parte meglio con il giusto approccio alla gara. I nerazzurri pressano alti, senza tirarsi mai indietro, aggressivi e pronti nel sfruttare le imprecisioni di un Milan timido, poco incisivo e troppo tenero a centrocampo. La squadra di Reja si fa pericolosa dopo soli 6': Pinilla crossa per Gomez che non riesce ad impattare. È il primo spavento per i rossoneri che faticano ad entrare in partita.
Le capacità di dribbling di Gomez, l'intraprendenza di Pinilla che dialoga bene con Cigarini, mettono in luce le difficoltà di Romagnoli e soprattutto De Sciglio. L'esterno destro è spesso in ritardo, troppo nervoso per una partita che si fa intensa e fisica. L'errore è nell'aria e al 24' entra cattivo a gamba tesa su Cigarini prendendo un'ammonizione che lo condiziona per il resto del primo tempo. In attacco il Milan rialza la testa con Niang, ma è la difesa che continua a soffrire. E al 34' l'episodio più discusso: De Scliglio, agitatissimo, cerca il rinvio senza colpire il pallone e trovando invece le gambe di Pinilla. Fallo da seconda ammonizione, ma il terzino viene graziato. Furia di Reja in panchina che chiede l'espulsione. Il clima è teso e l'Atalanta, caricata, si fa intraprendente. Ci pensa Niang a far venire qualche brivido a Sportiello con un tiro parato in due tempi dal portiere atalantino. Nella ripresa il Milan non cambia atteggiamento e l'Atalanta va vicinissima in più occasioni al vantaggio dimostrandosi netta padrona del campo.
La partita è ruvida, maschia e i rossoneri sembrano incapaci di reagire. Solo per meriti di Donnarumma, l'assedio nerazzurro non si concretizza: è reattivo sul doppio tentativo di Moralez al 18', poi sulla conclusione sul primo palo sempre di Moralez. Mihajlovic corre ai ripari, inserisce Luiz Adriano per Kucka, che protesta per il cambio, ma gli equilibri non cambiano. Al 24' è ancora decisivo Donnarumma su tiro di Grassi troppo centrale. Per vedere Sportiello impensierito bisogna aspettare il 34' con il colpo di testa di Luiz Adriano su calcio d'angolo, respinta sulla linea di porta da Cigarini. Nei minuti di recupero è Cerci ad avere sui piedi l'occasione più importante della serata, ma l'attaccante dopo aver superato anche Sportiello colpisce a lato. Il Milan deve fare di più se vuole un posto in Champions, correggere errori e approccio. Il Milan visto con l'Atalanta non può bastare.
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