PARIGI. Ha confessato: durante il fermo di 24 ore nei locali della polizia giudiziaria di Versailles, Karim Benzema, che salvo sorprese verrà ora indagato dai giudici, ha riconosciuto di essere intervenuto nella vicenda del ricatto sui video a luci rosse ai danni del compagno di squadra Mathieu Valbuena: è quanto riferisce una fonte vicina al dossier. L'accusa a Benzema riguarda in particolare una conversazione avuta con Valbuena il 5 ottobre, durante uno stage della nazionale, in cui gli avrebbe consigliato di pagare i soldi chiesti dai ricattatori. Oggi il giocatore del Real Madrid avrebbe ammesso, secondo fonti vicine alle indagini citate da diversi media francesi, di «essersi messo d'accordo con un suo amico d'infanzia», che era stato contattato dai ricattatori, «su quello che avrebbe dovuto dire per fare in modo che il suo compagno negoziasse esclusivamente con lui». In questo modo, spiega, avrebbe solo voluto «fare un favore all'amico», e non pensava di recare danno a Valbuena. Il suo comportamento potrebbe ora costargli un accusa di complicità in estorsione, per cui la pena arriva fino a sette anni di prigione e 100 mila euro di ammenda. Nel pomeriggio, il giudice deciderà se metterlo ufficialmente sotto accusa. Mentre alle 13.00 arriverà un altro verdetto, quello del ct della Francia Didier Deschamps, che annuncerà i convocati per le amichevoli di novembre con Germania e Inghilterra.