ROMA. Alla prima occasione utile, Lewis Hamilton ha chiuso il discorso Mondiale vincendo un emozionante Gran Premio degli Stati Uniti e conquistando matematicamente il terzo titolo piloti in carriera, il secondo consecutivo alla guida della Mercedes, a tre gare dalla fine della stagione.
Il travagliato weekend texano, in una Austin investita per due giorni da tempeste che hanno stravolto il programma di libere e qualifiche, si è concluso nel modo migliore per il britannico, trionfante alla guida della sua quasi imbattibile Stella d'argento. La decima vittoria stagionale di Hamilton è stata però anche frutto della scelleratezza del compagno di squadra Nico Rosberg, che con un banale errore di guida mentre era in testa a pochi giri dalla fine gli ha spianato la strada per il successo.
E' stato l'ennesimo momento nero nella stagione del tedesco, che ha rischiato anche di cedere il secondo posto a Sebastian Vettel, autore di un'altra gara straordinaria e salito ancora una volta sul podio con la Ferrari. Hamilton ha dimostrato anche oggi di meritare il titolo, al di là della superiorità della Mercedes, e di poter entrare nell'empireo dei migliori nella storia del Mondiale. Freddo e determinato, forte peraltro di un vantaggio in classifica che gli permetteva di gestire la corsa, è stato pronto a cogliere il momento giusto per colpire, che è immancabilmente arrivato.
L'ennesimo colpo di scena di una gara tra le più divertenti della stagione e che ha visto tra i protagonisti anche Vettel e Kimi Raikkonen, ma come spesso accade con destini diversi. Il tedesco, partito 13/o, ha recuperato subito posizioni portandosi a ridosso dei primi, con Hamilton che al via era scappato davanti a tutti, e poi ha tentato l'azzardo di montare gomme medie a metà gara che forse gli avrebbe dato un vantaggio decisivo nel finale se prima la "virtual safety car" e poi quella reale non avessero stravolto i piani di tutti.
Nonostante questo, Vettel si è trovato negli ultimi due giri a minacciare il secondo posto di Rosberg, mentre Raikkonen era da tempo già fuori causa. Uscito di pista dopo una ventina di giri, mentre era in recupero - anche lui era partito indietro, dal 18/o posto, per il cambio del motore - il finlandese ha danneggiato l'anteriore ed è dovuto tornare ai box. Poco dopo, un problema tecnico lo ha costretto al ritiro.
Intanto la corsa continuava tra colpi di scena continui. Con le Red Bull in evidenza nella prima parte e poi pian piano sparite - Kvyat è stato anche protagonista di uno spettacolare incidente al 43/o, che ha poi innescato lo show down finale tra le due Mercedes - e le Williams uscite subito di scena, si sono fatte avanti le terze linee, con buoni punti conquistati dalle Toro Rosso, con Verstappen quarto, e dalla Force India, quinta con Perez.
Domenica si torna in pista a Città del Messico e la Ferrari cercherà di difendere il secondo posto di Vettel nella classifica piloti (+4 punti su Rosberg). Hamilton cercherà poi di aggiungere altre vittorie ad un curriculum che già lo affianca a grandissimi come Ayrton Senna, Niki Lauda o Nelson Piquet e dare altri dispiaceri ad un già tristissimo compagno di squadra.
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