ROMA. Il Napoli supera di slancio una Fiorentina solida, ma anche meno intraprendente del solito, e adesso sogna in grande. Sono sogni tricolori, quelli che colorano il già variopinto pomeriggio del San Paolo, come da tempo non accadeva. Ovvero da quando il genio di un certo Diego Maradona incantava, trascinando pubblico e compagni. L'eredità oggi è stata raccolta da due giocatori che, messi assieme, possono formare una specie di clone del Pibe de Oro: Gonzalo Higuain e Lorenzo Insigne. Sono loro, neo-capocannonieri della Serie A assieme al doriano Eder, a regalare il successo contro la Viola, che ha mostrato ancora una volta grande compattezza, aveva pure pareggiato con una perla (esterno destro dolce ed efficace) di Kalinic, prima di arrendersi definitivamente alla rete del 'Pipità (anche in questo caso con un gran colpo da biliardo). La nota lieta della giornata arriva dal Matusa, dove il Frosinone piega la Sampdoria che, prima della sosta, aveva messo in serie difficoltà l'Inter: i ciociari, adesso, fuori dalla zona retrossione. Un vero miracolo sotto molti aspetti, ma soprattutto in relazione al ruolino delle altre due neopromosse in A. Al San Paolo si sono trovate di fronte le migliori realtà di un campionato ancora tutto da decifrare e, sia pure in una partita particolarmente spigolosa, hanno confermato i progressi di questo primo scorcio di stagione. Napoli e Fiorentina hanno mostrato il meglio del calcio italiano e non si sono risparmiati. Il primato per i partenopei dista adesso tre punti, nell'attesa di altre sfide pesanti. Anche il Sassuolo è salito a quota 15, piegando la Lazio in modo più netto di quanto non dica il punteggio. Pure l'Atalanta respira l'aria rarefatta dell'alta classifica, battendo il Carpi e portandosi a 14 punti, uno in meno del Napoli e degli emiliani. È stata la domenica delle giocate di fino, pregevoli e spettacolari per chi ama il calcio: dal gol direttamente da calcio d'angolo dell'atalantino Gomez al colpo di tacco volante e vincente di 'nonnò Sergio Pellissier, che aveva firmato momentaneamente il pari del Chievo, nella rocambolesca sconfitta (3-2) subita sul campo del Genoa di Gasperini. Nel computo complessivo dei gol da rivedere bisogna inserire le tre reti di Napoli e quella di Vazquez (la prima della stagione), che ha regalato la vittoria al Palermo sul campo del Bologna di Delio Rossi, allenatore ancora rimpianto in Sicilia, molto meno in Emilia (lui che è romagnolo di Rimini), dove potrebbe veder concludere la propria avventura a breve. La conferma che, quando la squadra non c'è, l'allenatore può far poco arriva da Carpi, dove Sannino - sostituto di Castori - è stato travolto da un tris micidiale dall'Atalanta. Cambiano i tecnici, ma certe squadre continuano a prenderle. Chi non cambia vince, invece: è il caso di Gasperini che, dopo un avvio incerto, ritrova il successo con il Genoa sul Chievo. Ed è un successo pesante in chiave-salvezza. Come il pareggio dell'Udinese a Verona, nel derby del Triveneto: il Verona era passato in vantaggio con un rigore inesistente trasformato da Pazzini, ma è stato raggiunto dall'ex attaccante del Chievo, il francese Cyril Thereau.