Giovedì 19 Dicembre 2024

Us Open a Djokovic dopo un'altra battaglia epica con Federer

Novak Djokovic

NEW YORK. È accaduto di nuovo: Novak Djokovic ferma Roger Federer. Come a Wimbledon due mesi fa, il numero uno al mondo ha battuto in finale il rivale e numero due, conquistando il trofeo agli US Open e il suo decimo Grande Slam. Il 28enne di Belgrado ha portato a termine l'impresa in quattro set: 6-4, 5-7, 6-4, 6-4. E come sempre quando si incontrano e si sfidano questi due campioni il risultato è travolgente. È stato un match teso, ancora una volta Nole ha sfidato la classe di Federer, con il 34enne svizzero che ha risposto rilanciando puntualmente. Si tratta del secondo US Open conquistato dall'atleta serbo (sei volte in finale), che può vantare in quest'anno tennistico tre titoli major. Oggi è il re di New York, il recordman però continua ad essere Roger Federer, che di titoli Slam ne conta 17, anche se nessuno da Wimbledon 2012. Dopo un esordio sottotono in questa finale a Flushing Meadows, Federer ha subito riparato con uno scatto di livello che ha dato filo da torcere al rivale fino all'ultimo punto. I due si sono sfidati innumerevoli volte, diversi ma entrambi veri campioni, impeccabli. Djokovic però è più giovane ed è all'apice delle sua potenzialità, sebbene Roger non abbia alcuna intenzione di mollare. Lo ha ripetuto anche all'Arthur Ashe Stadium: «Amo lo sport. Ho molta passione. Ah, e un'ultima cosa: ci vediamo l'anno prossimo».  Il pubblico di New York, poi, non ha avuto dubbi, e fin da subito ha fatto il tifo per Federer. Il pubblico delle grandi occasioni e, come d'abitudine agli US Open, di quelli che l'entusiasmo per il match lo esprimono tutto. Anche questa volta, nonostante le oltre tre ore di ritardo a causa della pioggia che è caduta ad intermittenza per tutta la giornata a New York : l'incontro sarebbe dovuto iniziare alle 16.00 ora locale, le 22.00 in Italia, ma i tennisti sono scesi in campo solo dopo le 19 (oltre l'una del mattino in Italia). I cambi di programma causati dal maltempo agli US Open sono però quasi una tradizione, negli ultimi anni cinque finali maschili consecutive - dal 2008 al 2012 - sono state spostate dalla domenica al lunedì. Il motivo è che sopra l'Arthur Ashe Stadium manca la copertura. Le cose dovrebbero cambiare a partire dal prossimo anno quando, nell'ambito di un progetto di ristrutturazione più ampio del valore di oltre 500 milioni di dollari, verrà costruita una copertura mobile.

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