ROMA. «Abbiamo pagato il conto di cinque partite toste in sei giorni. Oltre a Datome, abbiamo dovuto rinunciare a Belinelli (affaticamento muscolare, ndr) e avevamo in campo diversi giocatori con problemi fisici. Dispiace perchè avremmo voluto giocare una partita più solida». Il ct Simone Pianigiani ha spiegato così la sconfitta patita dall'Italia contro la forte Serbia (101-82) nell'ultima partita del gruppo B dell'Europeo di basket, giocata a Berlino.
«Esperienze come questa sono per noi molto utili- ha aggiunto il tecnico - anche se mi piacerebbe rigiocarla tutti sani e tutti insieme. I ragazzi sono stati bravi a uscire indenni da questo girone ed a non farlo come quarta squadra qualificata. Ora però dobbiamo resettare tutto e provare ad entrare per la seconda volta nelle prime otto formazioni d'Europa». Gli azzurri, già agli ottavi grazie alle vittorie con Spagna e Germania, ora si trasferiranno a Lilla dove li attende il match ad eliminazione diretta.
Dagli incontri della serata il nome dell'avversario. La Serbia, che chiude al primo posto il girone a punteggio pieno, è partita subito forte, trascinata da Milos Teodosic. Il numero 4 ha messo a referto 14 punti e 2 assist nei primi 8 minuti. Schiacciata da un avvio così, l'Italia ha avuto il merito di non disunirsi, nemmeno di fronte all'8-0 iniziale. Con pazienza, gli Azzurri non hanno perso la testa nemmeno sotto il peso del massimo vantaggio serbo (25-12) ed hanno cominciato a giocare alla pari contro una delle formazioni più forti viste finora all'Europeo.
Tra la fine del primo quarto e i primi 2:30 del secondo hanno piazzano un 10-2 (solo due liberi concessi a Nedovic) che ha riaperto la partita (27-24). Il nuovo allungo serbo è arrivato senza preavviso e l'Italia si è ritrovata ad annaspare, quando la tripla del solito Teodosic ha segnato il 40-29 Serbia. Nemmeno stavolta però i ragazzi di Pianigiani hanno mollato e lottando su ogni pallone sono risaliti fino al -8 dell'intervallo (48-40). Un primo tempo che ha confermato l'assoluta qualità della squadra di Djordjevic ma anche il temperamento dell'Italia. Come nel terzo quarto, quando la Serbia, illuminata dal suo play, si è presa un vantaggio di 15 punti dopo 5 minuti (63-48). Finita? No, perchè gli Azzurri hanno fatto ancora buone cose: soprattutto da Polonara. Il numero 33 Azzurro prima ha stoppato Nedovic e poi si è fatto trovare pronto sul canestro del -11 (65-54). La fatica però ha cominciato a prendere il sopravvento sulle gambe e si è materializzata la stanchezza degli sforzi fatti contro Spagna e Germania. I tiratori serbi hanno fatto il resto, scrivendo il 101-82 finale.
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