Martedì 19 Novembre 2024

Italia-Bulgaria, grande tifo al Barbera, Conte: "Dubbi e critiche? Pensiamo solo a vincere"

PALERMO. Per scacciare ombre, dubbi e  perplessità, l'ItalConte punta sull'entusiasmo e il calore di  una Palermo stretta nella morsa dello scirocco, dopo l'opaco  successo sui maltesi. Si ha sensazione, respirando l'aria  rovente dello stadio Renzo Barbera - dove gli azzurri hanno  perso una sola volta, per mano della Croazia, in una tiepida  sera d'autunno del 1994 - che l'atmosfera sia diversa rispetto a  Firenze. In tutti i sensi. Umori della piazza a parte, ci vorrà  un'Italia tecnicamente convincente contro la Bulgaria, per  scacciare i fantasmi e colorare d'azzurro il cielo siciliano,  apparso subito meno ostile alla Nazionale, al cui aereo è stato  impedito di partire dal capoluogo toscano, per via di una forte  perturbazione. Decollo spostato a Pisa, con relativo ritardo di  sgambatura e conferenza stampa pre-partita.  Il colpo di mano di Pellè giovedì, sommato al pari croato,  hanno regalato agli azzurri il primato nella classifica del  girone europeo di qualificazione, ma non basta. Ci vuole altro,  nella marcia di avvicinamento a 'Francia 2016': orgoglio,  determinazione e, soprattutto, gioco, da tempo più che mai un  elemento sconosciuto. «Il processo di crescita di una squadra -  ha detto il ct Antonio Conte, in conferenza stampa - passa  attraverso una serie di fasi: vincere è comunque importante per  una squadra. E oggi, contro la Bulgaria, chiedo un solo  risultato». Sulle critiche piovute addosso sulla 'suà squadra  nel dopo-Malta, Conte risponde senza scomporsi. «Non sono  dispiaciuto, perchè fanno parte del gioco: la Nazionale, essendo  figlia di nessuno, è soggetta a critiche. Dobbiamo stare zitti e  lavorare per vincere». Conte è pronto a dare una bella rinfrescata all'undici  titolare, puntando su elementi di sicura affidabilità, come  Daniele De Rossi, cui darà la chiavi del centrocampo. Il  centromediano metodista della Roma, con quello che passa il  convento, è l'attuale sostituto di Pirlo, più appannato e meno  intraprendente del solito contro Malta. Al suo fianco, in un  presumibile 4-3-3 votato all'offensiva, Conte dovrebbe schierare  Florenzi da una parte e Soriano dall'altra, alle spalle del trio  Candreva-Pellè-Zaza. «Zaza - spiega Conte - può giocare con  Pellè, così come al fianco di Immobile: possono giocare assieme,  come da soli». Resta il fatto che lo juventino non ha alcun  minuto nelle gambe e il suo impiego suonerebbe come un  controsenso dopo le parole dello stesso ct, che dice di voler  puntare su gente il cui impiego è garantito nelle squadre di  appartenenza. Resta il problema del gioco, che spesso è anche sinonimo di  buoni risultati, soprattutto quando il livello qualitativo  cresce. «Noi cerchiamo sempre di fare del nostro meglio -  assicura Conte -. Mi accontenterei di più se, su oltre 20 tiri,  centrassimo di più la porta». La formazione è ancora da fare,  forse lo stesso ct al momento non ce l'ha in mente. O forse si.  «Non posso prevedere come giocherà la Bulgaria, pensiamo a noi e  cerchiamo di vincere la partita. La formazione? Domani, alle  20,45, vedrete se gioca o meno Pirlo», le parole di un Conte  sempre più ermetico, pronto più che mai a fare 'catenacciò.       Qualche indizio traspare. Poca roba, però. E di prospettiva.  «Florenzi può essere utilizzato con le squadre che si chiudono,  ma anche avversari con un atteggiamento difensivo diverso. A  centrocampo ho diverse soluzioni: Marchisio ha delle  caratteristiche, Montolivo altre, Valdifiori altre ancora. Quel  che conta è come un giocatore riesce a inserirsi negli schemi di  una squadra. Per il resto, non c'è alcun problema».

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