PECHINO. Usain Bolt concede il bis e dopo l'oro nei 100 metri si ripete anche sui 200 ai Mondiali di Pechino: 19" 55, primato mondiale stagionale e quarto titolo iridato sulla distanza dopo Berlino, Daegu e Mosca e che va aggiungersi ai due ori olimpici messi al collo nel 2008 e nel 2012. Il grande avversario del giamaicano, Justin Gatlin, deve accontentarsi dell'argento in 19" 74 mentre il bronzo va al sudafricano Anaso Jobodwana in 19"87. Curioso episodio sulla pista dei Mondiali di Pechino. Usain Bolt, mentre festeggiava il successo nella finale mondiale dei 200, è stato urtato da un cameraman che viaggiava su un monopattino elettrico tentando di riprenderlo. I due sono volati a terra, Bolt si è poi rialzato facendo una specie di capriola e, sorridendo, è andato a sincerarsi delle condizioni dell'altro, che era dolorante. Poi i due si sono stretti la mano. "Felice di aver dimostrato che sono ancora il n.1". "Sì, mi sono proprio divertito. Sapete che i duecento sono la mia gara e ho fatto ciò che dovevo e corso bene, e questo è bello". Così Usain Bolt commenta a caldo, dai microfoni di RaiSport, la sua vittoria nella finale dei 200 dei Mondiali di Pechino. "Gatlin? Non mi interessa nulla di ciò che si dice, di chi è dopato o no - dice ancora Bolt -, io non mi preoccupo, scendo in pista e cerco di fare bene. Di Pechino ho bellissimi ricordi (3 ori all'Olimpiade del 2008 ndr) e sono felice di aver dimostrato al mondo che sono ancora il numero uno". "Grazie a tutti i miei fans italiani per il sostegno", ha concluso Bolt sempre dai microfoni Rai.