ROMA. Le romane felici a metà. Vince la Lazio, pareggia in rimonta la Roma. L’esordio in questo campionato di serie A lo hanno firmato loro, coi match contro Bologna e Verona.
LAZIO-BOLOGNA. La Lazio si affaccia al campionato col piglio giusto dopo la buona prova in Champions League, battendo il Bologna 2-1 con una convincente prestazione nel primo anticipo serale della stagione. I tifosi della Nord che hanno disertato l'Olimpico per protesta si sono persi così un successo che vale il primo posto e un, per loro più importante, +2 sulla Roma, fermata sul pari a Verona. Le fatiche di coppa non hanno inciso sulla squadra di Pioli, che ha attaccato con continuità e meritato i tre punti contro un Bologna votato troppo al contenimento e inferiore per qualità. Una qualità che il ventenne olandese Kishna, schierato al posto di Felipe Anderson, non ha per nulla abbassato, anzi. Sul bilancio biancoceleste pesa però in negativo l'infortunio a inizio ripresa del capitano Biglia, fortemente a rischio per il fondamentale impegno di mercoledì alla Bayer Arena contro un Leverkusen che in Bundesliga ha vinto anche oggi.
Pioli voleva cominciare bene la stagione contro la sua ex squadra e, come aveva fatto capire, non ha attuato un turnover massiccio, limitandosi soprattutto a inserire proprio Kishna nel tridente d'attacco con Candreva e Keita. Anche l'altro ex, Delio Rossi, applaudito in avvio dai tifosi biancocelesti, ha tenuto in panchina il neoarrivato Mattia Destro - che invece è stato fischiato a più riprese - puntando invece su Mancosu al fianco di Brienza e Acquafresca.
Tra i biancocelesti, il trio d'attacco ha funzionato a dovere, mostrando una felice intesa. L'olandese ha anche bagnato l'esordio in serie A con il gol, firmando il 2-0 al 23' con un sinistro preciso su respinta corta della difesa dopo un cross di Candreva. Keita, l'eroe di martedì scorso, ha cercato spesso la conclusione, rendendosi pericoloso in più occasioni, ma ha lavorato bene anche come suggeritore. La Lazio e' andata in vantaggio grazie al solido Biglia, freddo al 17' pt nel piazzare nell'angolino giusto una palla vagante. La gioia per la prima rete da capitano per l'argentino è stata però notevolmente appannata da un infortunio a inizio ripresa, con un problema muscolare al polpaccio che potrebbe tenerlo fuori a lungo dai campi.
Entrambe le reti laziali sono state favorite dalla incerta difesa rossoblù, presa in mezzo dalle incursioni di Candreva e compagni. La squadra di Poli ha dominato il primo tempo, sfiorando più volte il 3-0, mentre il Bologna ha cercato di pungere in contropiede. Al 42' Mancosu, all'esordio in serie A, ha messo tutto in discussione: su un preciso lancio di Brienza ha bruciato Radu e concluso di forza, battendo Berisha sotto gli occhi del ct Antonio Conte, presente in tribuna. Nella ripresa la Lazio si è affidata soprattutto alle iniziative di Keita e Candreva, entrambi decisi a chiudere la partita ed entrare subito nella classifica marcatori, ma un po' Mirante un po' la sfortuna si sono opposti, lasciando il risultato in bilico fino alla fine. Nell'ultimo quarto d'ora lo stanco italiano è stato richiamato per fare entrare Felipe Anderson, il quale ha subito sfiorato il gol, mentre Rossi ha inserito Destro per Acquafresca, ma è stato Brighi, nel recupero, a sfiorare di testa il pareggio, sventato da una bella parata di Berisha.
VERONA-ROMA. Ci pensa ancora la vecchia guardia a tenere a galla la Roma. A dispetto di una campagna acquisti ricca di protagonisti, sono due romani doc a firmare la prima di stagione chiusa con il pareggio per 1-1 a Verona. Prima di tutto Daniele De Rossi, che nella prima frazione salva sulla linea a Szczesny battuto. Poi, nella ripresa, è un destro dalla distanza di Alessandro Florenzi a riacciuffare un Verona scappato avanti grazie a Jankovic (autentica 'bestia nera' della Roma, contro cui segna spesso) e alle ripetute amnesie difensive giallorosse. Dzeko fa intravedere stoffa calcistica, ma non è decisivo; Salah è volenteroso, ma è da rivedere, Pjanic sembra invece già tirato a lucido.
Per il debutto in campionato al Bentegodi di Verona Rudi Garcia preferisce Szczesny a De Sanctis come portiere titolare e schiera Gervinho nel tridente con Dzeko e Salah, le punte di diamante della campagna acquisti. Capitan Totti va, come previsto, in panchina. In difesa c'e' il rientro di Castan. Dall'altra parte Mandorlini si affida al capocannoniere dell'ultimo campionato, ovvero Toni, mentre Pazzini parte dalla panchina. Squadre speculari con un 4-3-3 chiaramente piu' offensivo quello giallorosso visto che lo schema disegnato da Mandorlini prevede due esterni come Gomez e Jankovic piu' propensi alla fase difensiva che a quella d'attacco.
Nel primo tempo si rivela la mossa migliore perchè la Roma gioca palla a ritmi bassi per poi cercare l'imbucata, sulla falsariga della squadra della scorsa stagione, ma a gioco fatto non riesce a innescare la pericolosita' di Dzeko. L'ex attaccante del Manchester City e' discreto nelle sponde anche palla a terra, ma il Verona e' più bravo ad arginarne le potenzialita' chiudendosi a riccio e ripartendo. Di fatto le azioni degne di nota della Roma nella prima frazione sono due. Prima Nainggolan da ottima posizione, dopo un errato disimpegno di Greco, di sinistro non riesce a trovare l'angolo e chiude centralmente per la facile parata di Rafael. Poi e' un destro a giro di Gervinho ad uscire di poco sulla sinistra del portiere brasiliano dopo un'azione ficcante.
Il Verona si affida alle ripartenze soprattutto sulla fascia sinistra dove funziona molto bene la catena Gomez-Souprayen con il francese ex Digione che scalda le mani ad un attento Szczesny. Ma la Roma deve dire grazie al suo capitano De Rossi che in chiusura di frazione salva sulla linea un colpo di testa di Jankovic a Szczesny battuto.
Nella ripresa la Roma sembra voler dare piu' praticita' al suo gioco offensivo, e un colpo di testa di Manolas scalda le mani a Rafael. Ma e' un fuoco di paglia. Perche' e' il Verona ad avere un'altra ghiotta occasione per il vantaggio. Manolas pasticcia il disimpegno, Hallfredsson lo aggredisce e prova il sinistro a giro respinto a mano aperta da Szczesny, Gomez ribatte di sinistro ma ancora Szczesny dice no. La Roma e' scossa, anche nervosa. Il Verona capisce che puo' colpire e al 16' arriva il vantaggio scaligero. Hallfredsson scodella sul secondo palo, la difesa giallorossa e' colpevolmente ferma e in ritardo e il tiro di Jankovic questa volta manda al tappetto l'incolpevole. Szczesny. Garcia mastica amaro e rimette mano alla Roma per dare una scossa ad una squadra che sembra stanca. Ma ad aiutare i giallorossi ci pensa il Verona, anzi l'estremo difensore di casa, il brasiliano Rafael. Il tiro di Florenzi e' velenoso, ma Rafael sembra sulla traiettoria va con i pugni, ma l'intervento e' goffo e la palla si infila in porta. Rafael si riscatta un minuto più tardi quando si distende bene e respinge un bel sinistro rasoterra di Dzeko. Poi un sinistro di Siligardi e' parato a terra da Szczesny, mentre il destro di Pjanic esce di poco sulla sinistra di Rafael. La palla gol più clamorosa capita sul sinistro ancora di Pjanic dopo un bel fraseggio al limite dell'area veneta, ma la conclusione e' respinta da Rafael sul palo.
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