MOSCA. L'ultima giornata dei Mondiali di scherma, a Mosca, regala due medaglie all'Italia con il doppio oro conquistato dalle squadre femminile e maschile del fioretto, in due finali dominate contro i padroni di casa della Russia. L'ultima giornata dei Campionati del mondo Mosca 2015 porta in dote due medaglie d'oro per l'Italia.
Due medaglie che portano il bottino azzurro finale a quota cinque, con ben quattro titoli (Rossella Fiamingo nella spada, sciabola maschile a squadre, fioretto femminile a squadre, fioretto maschile a squadre), e una di bronzo (Arianna Errigo nel fioretto), che proiettano l'Italia al secondo posto del medagliere, dietro i padroni di casa della Russia. La doppia sfida tra l'Italia e la Russia del ct, ex azzurro, Stefano Cerioni, inizia con le azzurre che, dopo l'ormai consueto inno in pedana, sin da subito impongono il loro ritmo. Elisa Di Francisca, Arianna Errigo, Martina Batini e Valentina Vezzali si impongono per 45-36, lasciandosi andare ai festeggiamenti in pedana per scaricare la tensione. il 'Dream Team' si conferma così per la terza volta consecutiva sul tetto del mondo dopo i successi di Budapest nel 2013 e di Kazan dello scorso anno.
Il successo di Di Francisca e c. è il preludio alla seconda sfida, quella maschile. L'assalto è più difficile. Andrea Cassarà, Andrea Baldini, Daniele Garozzo e Giorgio Avola lo affrontano con decisione lottando punto a punto, mantenendosi sempre in vantaggio, tranne un unico parziale, quello del 20-19 in favore dei russi. A chiudere è Andrea Baldini, giunto in Russia solo per la gara a squadre e quindi voglioso di dare il massimo. È lui a mettere a segno la stoccata del 45-38 che dà il via alla festa azzurra. Gli azzurri del fioretto tornano sul gradino più alto del podio dopo i mondiali del 2013 (a Kazan, un anno fa vinsero il bronzo). «È un gruppo fantastico che soprattutto nelle difficoltà riesce a dare il massimo», è il commento a caldo del commissario tecnico, Andrea Cipressa. «Questi successi - aggiunge - non solo ripagano i grandi sacrifici, ma soprattutto riscattano le prove individuali opache e, nel caso dei maschi, quella offerta a squadre agli Europei di Montreux. Ipotechiamo la qualificazione a Rio 2016 ma, ed adesso lo sappiamo bene, per rimanere ai vertici serve dare il massimo, non abbassare la guardia e non sentirsi appagati».
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