PLEMELEC. La prima parte del 102/o Tour de France di ciclismo è stata poco propizia per i corridori italiani che, dopo nove tappe disputate, restano a quota zero successi e con un teorico 'capogruppò come Vincenzo Nibali ogni giorno sempre più lontano dalla leadership. Anzi, dal podio. Il messinese anche oggi, com'era del resto nelle previsioni, nella cronosquadre da Vannes a Plemelec di 28 chilometri, ha perso da tutti i rivali nella corsa alle prime posizioni della classifica generale. Adesso è 13/o, a 2'22" dal primo posto. La prova odierna ha fatto registrare il trionfo della squadra statunitense Bmc, nelle cui fila milita Tejay Van Garderen, che si è imposta per un solo secondo sul Team Sky del sempre più inattaccabile britannico di origine keniana Chris Froome, che va al giorno di riposo di domani con un bilancio estremamente positivo. Doveva limitare i danni, l'attuale maglia gialla, in questo primo scorcio di Tour, ha inflitto distacchi a tutti gli avversari, sovvertendo il pronostico anche grazie a qualche circostanza positiva. Come nel giorno della tappa che proponeva il temuto pavè ed è stata caratterizzata dalla polvere, ma non dalla pioggia, dal fango, dalla strada che sarebbe potuta trasformarsi in una enorme saponetta, premiando gli assalti ripetuti e convinti di Nibali. Il tutto a favore di Froome. All'alfiere dell'Astana resta la consolazione, peraltro nemmeno troppo magra, ma assolutamente non in linea con le sue ambizioni, di avere ricevuto quel giorno il premio della combattività. Bazzecole, in confronto alla maglia gialla del 2014 da difendere. Nibali anche oggi è uscito penalizzato dalla tappa: conti alla mano ha perso 7" da Contador, 31" da Quintana, 34" da Froome. Per lui sarebbe stato difficile prevedere una situazione più complicata di quella attuale. È andata meglio a Quintana, visto che la 'suà Movistar si è piazzata terza, il colombiano ha guadagnato 24« su Contador e limitato i danni da Froome, più veloce con il Team Sky solo di 3", distacco che in una tappa in salita equivale a una pedalata. Brava la Movistar e Quintana che, da dopodomani sui Pirenei, in seguito sulle Alpi, tutti dovranno temere. Contador a sua volta si consola solo con il distacco di 7« inflitto a Nibali, ma ha perso 24" da Quintana e 27" da Froome. Anche per lui non c'è troppo da stare allegri. In altre parole, la condizione di forma e le circostanze premiano Froome e Quintana che, salvo rivoluzioni o casi del destino, dovrebbero giocarsi fino a Parigi la maglia gialla. Da quanto visto finora solo Contador o, chissà, forse anche lo stesso Van Garderen, potrebbero insidiarli; non certo Nibali, apparso finora uno 'squalò senza forma e con i denti meno affilati del solito. La conferma è arrivata ieri, dove il messinese dell'Astana è rimasto sulle gambe sulla salitella finale. Oggi Nibali ha perso per strada Dmitri Grudzev e Rein Taaramae, in seguito anche Boom, e ha dovuto faticare per tenere compatto quel che rimaneva della squadra kazaka (il tempo viene preso sul quinto uomo), finora apparsa non all'altezza, fatta eccezione per Michele Scarponi, da giorni in lotta con un problema intestinale e immolatosi per il 'suò capitano. "Il Tour non è certo finito - ha detto Nibali - e bisogna essere fiduciosi a questo punto". Se lo dice lui.....