ROMA. "Arrendersi vorrebbe dire tirar giù la saracinesca sul futuro di Roma. Certo, tutto va fatto con grande trasparenza ma anche con uno straordinario spirito di squadra. Parigi è un candidato fortissimo. Dal presidente della Repubblica al presidente del Consiglio a tutte le forze politiche italiane stiamo vedendo un tentativo importante di mettersi tutti insieme". Lo ha detto il presidente del comitato promotore di Roma 2024 Luca Cordero di Montezemolo dopo il vertice in Campidoglio.
Parigi ha lanciato ufficialmente la sua corsa alle Olimpiadi del 2024. In una Maison de Sports gremita di giornalisti e sportivi, il grande artefice della candidatura della Ville Lumière Bernard Lapasset, presidente della Federazione internazionale di rugby ed ex vicepresidente del Comitato olimpico transalpino, ha sancito "il fischio d'inizio" di una partita che i francesi sono più che mai determinati a vincere, dopo lo smacco dei Giochi 2012. "Siamo qui per vincere, siamo qui per arrivare fino in fondo e strappare la vittoria", ha detto Lapasset, invitando tutti i sostenitori della candidatura parigina a "dare quello che abbiamo di meglio" e "combattere fino in fondo". Altrettanto battaglieri il sindaco di Parigi Anne Hidalgo, che dal palco promette che la città sarà "all'appuntamento con la speranza" del mondo sportivo e "pronta a costruire una bella vittoria, e il presidente Francois Hollande, che in un messaggio su Twitter lancia la "grande mobilitazione" della Francia per "realizzare insieme" il sogno olimpico. Per riuscire a sconfiggere le grandi rivali europee Roma e Amburgo, e l'americana Boston, Parigi ha scelto una candidatura con una formula rinnovata, meno politica e più sportiva. I due alfieri di Parigi 2024 saranno infatti il citato Lapasset e il triplice campione olimpico di canoa Tony Estanguet, ritiratosi dopo l'oro di Londra 2012 e oggi membro del comitato atleti del Cio, mentre le autorità, a partire dal sindaco Hidalgo e dal ministro con delega allo Sport Patrick Kanner, si limiteranno a garantire il sostegno delle istituzioni.
Al loro fianco si sono mobilitati oltre 150 sportivi di alto livello, tra cui alcune delle stelle della delegazione transalpina tornata con 11 medaglie d'oro dai Giochi londinesi. Una lista lunga quanto variegata in cui spiccano, tra gli altri, Teddy Riner, l'uomo più vincente della storia del judo con i suoi sette titoli mondiali e le due medaglie olimpiche, il recordman del salto con l'asta Renaud Lavillenie, la nuotatrice Laure Manaudou, la veterana della scherma Laura Flessel e diversi rappresentanti degli 'Experts', la nazionale maschile di pallamano che negli ultimi otto anni ha vinto tutto o quasi, inclusi i due ori olimpici di Pechino e Londra.
Il grande punto di forza di Parigi, secondo i suoi sostenitori, sono però le infrastrutture sportive di cui la città è già dotata: dai campi di tennis del Roland Garros allo Stade de France, dal Parco dei principi al palazzetto di Bercy, fino alla grande navata del Grand Palais, già teatro degli ultimi mondiali di scherma. Cosa che si traduce in un budget ridotto al minimo per la candidatura, con costi che non dovrebbero superare i 6 miliardi di euro, quasi la metà di quanto speso oltre Manica per le ultime Olimpiadi.
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