Mercoledì 18 Dicembre 2024

Juventus da show: festa scudetto e vittoria contro il Napoli

TORINO. Festa totale bianconera: nel giorno della consegna del trofeo per il 4/o scudetto consecutivo, la Juve strapazza (3-1) anche il Napoli, chiudendo il campionato imbattuta in casa. L'ennesima perla di una stagione senza il record stratosferico di punti dell'ultima annata Conte, ma ricca di gioielli inestimabili. Un disastro, invece, la squadra di Benitez che ha probabilmente perso l'ultimo treno per la Champions League. Ora i partenopei devono sperare che la Roma vinca il derby di lunedì, per giocarsi la chance di superare la Lazio nello scontro diretto di domenica prossima, che chiuderà il campionato. Ma il Napoli è sembrato già in vacanza.    La Juve ha concesso poco, anche se la testa dei campioni d'Italia comincia ad essere a Berlino. Ma le gambe ed il cuore erano allo 'Stadium' vestito a festa, con la curva Sud aperta agli ultras ed altri abbonati, e 1.500 bambini delle scuole calcio nel settore chiuso ai tifosi ospiti. Un tripudio cominciato prima della partita con il giro del campo dei bianconeri con la decima Coppa Italia, vinta mercoledì scorso a Roma, dopo vent'anni. La Juve ha fatto capire subito di essere insaziabile anche questa sera: Pereyra in gol dopo 13', su assist al bacio di Coman. Un duro colpo per il Napoli, disattento in difesa e fumoso in attacco, con un Higuain remissivo e sfiduciato. Una punizione di Pogba, in crescita costante, è schizzata appena qualche centimetro sopra la traversa e lo 'Stadium' che al 39' minuto ha ricordato le vittime dell'Heysel, 39 appunto, a 30 anni dalla tragedia. Un ricordo toccante, salutato da tutto o stadio in piedi con un lungo applauso, che però non ha fatto perdonare i cori beceri di qualche minuto prima verso i napoletani, il solito, triste e squallido «Vesuvio lavali con il fuoco». Il Napoli ha provato a rimettersi in gioco, grazie ad un rigore concesso da Banti per un mani di Asamoah: errore di Insigne dal dischetto - e grande parata di Buffon - ma David Lopez ha corretto in rete. E l'inossidabile portiere bianconero che Allegri ha 'candidatò a Pallone d'oro 2015, non ha fatto sconti, respingendo i tiri a colpo sicuro di Lopez ed Higuain.  Poi Sturaro ha inventato un gol da campione. Per il Napoli notte fonda: la zuccata di Britos a Moata ha causato il rigore del 3-1 segnato da Pepe nei minuti di  recupero. La squadra di Benitez è uscita a capo chino dallo 'Stadium', mentre la Juventus si preparava alla sfilata trionfale per la cerimonia di consegna della coppa da parte dei vertici della Lega. Applausi da 80 mila mani per i campioni in passerella, da Chiellini a Buffon, per finire ad un Allegri commosso. Come lo era a bordo campo Lapo Elkann che ha festeggiato a bordo campo con il fratello John, presidente di Fca ed Exor, il cugino Andrea Agnelli, numero 1 della società bianconera, tutto lo staff ed i famigliari dei giocatori. E adesso «ce ne andiamo a Berlino», hanno cantato i tifosi della Juve. Da domani, per tre giorni, bianconeri in 'licenza-premio', mercoledì scatta l'operazione finale di Champions.

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