MILANO. «Il 2014 è stata una stagione tranquilla, senza nessun appuntamento di rilievo. Presto, il 26 maggio nei 200 a Ostrava, dove non ho mai perso, e poi il 13 giugno alla Diamond League di New York, dove feci il mio primo record del mondo (9”72 nei 100, il 31 maggio 2008, ndr), tornerò in pista su un palcoscenico internazionale». In un'intervista al Corriere della Sera, Usain Bolt si è detto certo di poter tornare a dominare la scena nella velocità, dopo il 10”12 non certo confortante nei 100 metri a Copacabana. «Sono al cento per cento e ho molta fame di vittorie - assicura il fuoriclasse giamaicano dello sprint, pluri-olimpionico - Dopo aver assaggiato i 100 a Copacabana, li ritroverò a New York e Parigi (4 luglio), mentre a Losanna (9 luglio) correrò i 200. Nei prossimi sedici mesi avrò solo due obiettivi in testa: il Mondiale di quest'anno, a Pechino in agosto, e i Giochi olimpici di Rio 2016. Non penso ad altro. Voglio difendere i miei ori e i miei record. Voglio scrivere un altro po’ di storia». Dopo il ritiro, alla fine del Mondiale 2017, vorrebbe restare nell'ambiente: «Lo spero, vorrei continuare a motivare le future generazioni di campioni attraverso la mia fondazione. Come cercherò di stupire il mondo al Mondiale di Pechino? Semplice: difenderò i miei ori nei 100, 200 e nella 4x100». Tra nuove medaglie e altri record, Bolt non ha dubbi: «Per me è sempre e solo una questione di medaglie. I record vanno e vengono. Le medaglie mi resteranno per sempre. Le tengo nella cassetta di sicurezza della banca, a Kingston».
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