ROMA. La Juve festeggia il quarto scudetto consecutivo allenandosi per la semifinale Champions col Real, e alle spalle dei neocampioni d'Italia si riaccende la volata Champions, col controsorpasso della Roma sulla Lazio. Gli ex Biava e Reja frenano la squadra di Pioli che riesce solo a pareggiare a Bergamo consentendo così a quella di Garcia, vincitrice 2-0 all'ora di pranzo sul Genoa con Doumbia e Florenzi, il controsorpasso nella corsa tutta romana al secondo posto Champions. Ora in attesa del postico Napoli-Milan (e di Cagliari-Parma di domani e di Torino-Empoli di mercoledì) la Roma si riporta a +1 sui cugini in una sfida che, a meno del crollo di entrambe che potrebbe rimettere in corsa il Napoli, si deciderà probabilmente nel derby della penultima giornata. Negli altri incontri pomeridiani, flagellati da un caldo vicino ai 30 gradi, l'Inter deve ringraziare Handanovic se non viene bastonata da un Chievo intraprendente, l'Udinese coglie il successo pieno in casa del Verona (Di Natale vince con un gol di tacco la sfida con Toni tra i nonni del gol, e soprattutto supera Baggio a quota 206) mentre la Fiorentina fa un buon allenamento in vista di Siviglia regolando 3-1 un Cesena ormai quasi spacciato con doppietta di Ilicic Due vittorie in quattro giorni dopo il ko all'ultimo sospiro del Meazza. Così la Roma torna competitiva riagganciando in solitudine il secondo posto e rinunciando ancora a Totti. Da calimero a talismano, ecco la resurrezione di Doumbia, il bistrattato oggetto misterioso pagato a peso d'oro che segna due gol basilari tra Sassuolo e Genoa. Ma se la Roma va il merito è soprattutto di Florenzi jolly stakanovista che emerge come migliore in campo e, nonostante il caldo afoso e la fatica, a fine gara si fa 60 metri al galoppo e fa partire un missile che fissa il 2-0 su un Genoa generoso ma meno brillante del solito. Garcia può respirare, la Roma riparte, seppellisce il tabù Olimpico e può preparare senza affanno i prossimi impegni. La Lazio comincia d'autorità la difficile gara di Bergamo: Keita coglie un palo e si mangia un'occasione d'oro, poi l'Atalanta prende quota, impensierisce Marchetti e nella ripresa passa: prima Gomez coglie un palo con una sventola da fuori area che il portiere devia fuori. Sull'angolo l'ex Biava spicca di testa lasciando di stucco Mauricio e schiacciando di testa in gol. D'Alessandro e Gomez fanno un grande lavoro sulle fasce ma alla distanza la Lazio torna competitiva: tanta occasioni dentro l'area, poi su angolo conclusione vincente dell'ottimo Parolo. Alle fine altre occasioni, ma l'Atalanta si tiene stretto il punto che vale ormai la salvezza in largo anticipo. Tutto facile per la Fiorentina che può preparare senza affanni la semifinale di Europa League con il Dnipro e si porta al quinto posto scavalcando Sampdoria e Genoa. Il Cesena si squaglia al caldo e viene regolata nel primo tempo da una doppietta dell'estroso Ilicic, che quando è in giornata fa spesso la differenza. Prima trasforma un rigore per atterramento di Borja Valero, poi raddoppia con un preciso diagonale. Gilardino segna poi il 50/o gol in maglia viola, poi c'è la prodezza di Rodriguez per il 3-1. L'Inter si affanna molto ma con scarsa lucidità nell'incontro casalingo col Chievo: tanti attacchi ma poche occasioni importanti e in contropiede il Chievo si rene pericoloso con Izco, Meggiorini e due volte Paloschi che costringono Handanovic a interventi decisivi. Poi un palo di Biraghi pareggia quello nel primo tempo di Icardi e alla fine sono proprio gli ospiti che possono recriminare di più. Nella sfida tra Verona e Udinese a decidere è l'espulsione di Sala che lascia i padroni di casa in dieci (finiranno in nove): appena entrato, Di Natale segna di tacco il gol 206 (staccando Baggio e proiettandosi alla rincorsa di Altafini) poi i friulani legittimano il successo con un palo di Thereau.